In Sardegna operano 109mila tra micro, piccole e medie imprese. Di queste 34mila sono artigiane (pari al 20% di tutte le attività), con quasi 250mila addetti, di cui 90mila sono artigiani. Sono i numeri aggiornati della realtà produttiva isolana delle pmi, che garantiscono quattro miliardi di euro di valore aggiunto, equivalente al 10,6% del totale regionale. Attività che si sono consolidate negli anni anche grazie al sostegno della Legge Artigiana 949, che in quattro anni ha erogato oltre 80milioni di euro di sostegni alle imprese sarde del settore. Grazie al fondo perduto fino al 40% e all’abbattimento dei costi di interesse, la Legge 949 è diventata sinonimo di crescita delle imprese artigiane isolane.
Sono norme – ha spiegato nei giorni scorsi Confartigianato Sardegna – studiate per finanziare la costruzione o la ristrutturazione di fabbricati esistenti e l’acquisto di macchinari nuovi e di seconda mano, veicoli commerciali, terreni destinati all’ampliamento e la costruzione dei fabbricati produttivi, macchinari, attrezzature e autoveicoli nuovi e imbarcazioni, software, brevetti e licenze che avrebbero sostenuto le attività per i nuovi cicli di produzione, progettazione e promozione dell’immagine.
Tra le proposte dell'associazione di categoria alla Giunta regionale ricorrere ai circa 40 milioni di euro non impiegati dal Piano contro lo spopolamento interno destinandoli a tutte le imprese, vecchie e nuove, operanti nei comuni fino a 5mila abitanti e incentivare la loro nascita e crescita nei territori disagiati dalla carenza di infrastrutture e servizi.