Ue, la Commissione propone un pacchetto di misure da 200 miliardi a favore delle Pmi

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La Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure a sostegno dei 24 milioni di Pmi, che rappresentano il 99% di tutte le imprese e due terzi dei posti di lavoro nel settore privato nell'Ue.

Con questo pacchetto la Commissione mira a fornire sostegno a breve termine alle Pmi, a rafforzarne la competitività e la resilienza a lungo termine e a promuovere un contesto imprenditoriale equo e favorevole. Il pacchetto comprende:

  • una proposta di regolamento sui ritardi di pagamento;
  • una proposta di direttiva relativa alla semplificazione fiscale delle Pmi;
  • una serie di misure volte a facilitare le Pmi, migliorare il loro accesso ai finanziamenti e alla manodopera qualificata e sostenerle durante tutto il loro ciclo di vita.

In totale l’insieme di misure programmate dalla Commissione europea fino al 2027 mette a disposizione delle Pmi 200 miliardi di euro.

In particolare, il nuovo Regolamento sulla lotta ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali affronta i ritardi di pagamento, una pratica sleale che compromette il flusso di cassa delle Pmi e ostacola la competitività e la resilienza delle catene di fornitura. Le nuove norme abrogheranno la direttiva del 2011 sui ritardi di pagamento e la sostituiranno con un regolamento. La proposta introduce un limite massimo di pagamento più rigoroso di 30 giorni, elimina le ambiguità e colma le lacune giuridiche dell'attuale direttiva. Il testo proposto garantisce inoltre il pagamento automatico degli interessi maturati e delle commissioni di compensazione e introduce nuove misure di esecuzione e di ricorso per tutelare le imprese dai cattivi pagatori.

Il sistema fiscale della sede centrale per le Pmi darà alle Pmi che operano a livello transfrontaliero attraverso stabili organizzazioni la possibilità di interagire con una sola amministrazione fiscale – quella della sede centrale – invece di dover conformarsi a più sistemi fiscali. Questa proposta aumenterà la certezza e l’equità fiscale, ridurrà i costi di conformità e le distorsioni del mercato che influenzano le decisioni aziendali, riducendo al minimo il rischio di doppia imposizione e di controversie fiscali. La prevista diminuzione dei costi di adeguamento dovrebbe, in particolare, favorire gli investimenti e l’espansione transfrontaliera nell’Ue. Le Pmi che operano in diversi Stati membri saranno in grado di massimizzare pienamente la libertà di stabilimento e la libera circolazione dei capitali senza essere ostacolate da inutili ostacoli di natura fiscale.

Inoltre, la comunicazione della Commissione sugli aiuti alle Pmi propone diverse misure non legislative per sostenere le Pmi e garantire che il loro pieno potenziale economico sia sfruttato:

  • Migliorare l’attuale contesto normativo per le Pmi basandosi sul successo del primo anno intero di applicazione del "one in one out principle" (7,3 miliardi di euro di risparmi netti sui costi), migliorando l'applicazione del test Pmi e tenendo costantemente conto delle esigenze delle Pmi nella futura legislazione dell'Ue, per esempio attraverso periodi di transizione più lunghi per le Pmi. La Commissione nominerà un inviato per le Pmi dell’Ue con il compito di fornire orientamento e consulenza alla Commissione sulle questioni relative alle Pmi e di difendere gli interessi delle Pmi all’esterno. L'inviato dell'Ue per le Pmi riferirà direttamente al presidente (riferendo anche al commissario per il mercato interno sulle attività legate alle Pmi sostenute dai suoi servizi) e parteciperà alle audizioni del comitato per il controllo normativo con le direzioni generali su iniziative ad alto impatto potenziale sulle Pmi.
  • Semplificare le procedure amministrative e gli obblighi di rendicontazione per le Pmi lanciando il sistema tecnico una tantum (parte dello sportello digitale unico) entro la fine del 2023, consentendo alle Pmi di completare le procedure amministrative in tutto il mercato unico senza la necessità di presentare nuovamente i documenti. La Commissione semplificherà e digitalizzerà procedure farraginose, come dichiarazioni e certificati per il distacco dei lavoratori (come il cosiddetto documento A1 sui diritti di previdenza sociale). Inoltre, la Commissione si baserà sui passi iniziali compiuti prima dell'estate verso la riduzione del 25% degli obblighi di rendicontazione annunciati nel marzo 2023, con ulteriori proposte nelle prossime settimane, nonché misure per mappare sistematicamente tali oneri e sviluppare piani di razionalizzazione mirati per gli anni futuri.
  • Aumentare gli investimenti disponibili per le Pmi superando i circa 200 miliardi di euro già a disposizione nell’ambito dei vari programmi di finanziamento dell’Ue fino al 2027. Sfruttare il successo dello sportello Pmi di InvestEU incoraggiando i trasferimenti degli Stati membri ai comparti nazionali in tale sportello e garantendo quella parte della proposta garanzia dell'Ue di 7,5 miliardi di euro nell'ambito della nuova finestra dedicata alla piattaforma tecnologica strategica per l'Europa (STEP) di InvestEU è disponibile anche per le Pmi. Una metodologia semplice e standardizzata supporterà le Pmi nella rendicontazione su temi di sostenibilità, facilitando così l’accesso ai finanziamenti sostenibili.
  • Consentire lo sviluppo di una forza lavoro qualificata per le Pmi continuando a sostenere le azioni di formazione fornite dai grandi partenariati per le competenze nell’ambito del Patto europeo per le competenze e altre iniziative di sostegno per abbinare le competenze alle esigenze delle Pmi del mercato del lavoro europeo.
  • Sostenere la crescita delle Pmi rivedendo, entro la fine del 2023, le attuali soglie per la definizione di Pmi e sviluppando una definizione armonizzata e potenzialmente adattando alcuni obblighi per le piccole imprese a media capitalizzazione affinché possano sfruttare appieno il loro potenziale economico.
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Piccole e medie imprese