Ministero dell’Economia e delle finanze: il nuovo credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del D.M. 27 maggio 2015, sono state rese note le disposizioni attuative del credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo previsto dalla legge di Stabilità 2015. I principali chiarimenti riguardano l’individuazione delle spese agevolabili, i costi di competenza utili a determinare il credito d’imposta e la definizione del concetto di “spesa incrementale” e le conseguenze dell’accertamento dell’indebita fruizione del credito.

Sono beneficiarie dell'intervento tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore in cui operano nonché dal regime contabile adottato e dalle dimensioni, che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019.

In altri termini, per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno solare, sono agevolabili gli investimenti effettuati nel periodo compreso tra il 2015 e il 2019.

Il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi e non concorre alla formazione del reddito, né della base imponibile IRAP.

Il credito può essere utilizzato unicamente in compensazione nel modello F24, senza applicare il limite di euro 250.00 per i crediti riportati nel quadro RU del modello Unico e quello annuale di euro 700.00.

Determinazione del credito

Spetta, fino ad un massimo di euro 5 milioni per ciascun beneficiario, in misura pari al 50% della spesa incrementale.  Lo stesso credito d’imposta è riconosciuto a condizione che siano sostenute spese per attività di ricerca e sviluppo almeno pari ad euro 30.000.

Periodo di agevolazione

Fino al 2019

Approfondimenti, documentazione e contatti

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