La difesa di ambiente e biodiversità marine come opportunità economica per il territorio. È l’obiettivo dell’alleanza sancita alcuni giorni fa a Santa Teresa di Gallura durante l’incontro “Area marina protetta Capo Testa – Punta Falcone, startup e futuro: quali prospettive per il territorio?”. Gli esponenti delle Aree marine protette della Sardegna hanno ipotizzato la nascita di una rete sarda.
Il Comune di Santa Teresa, promotore dell’appuntamento, di recente ha varato il Disciplinare della neo-costituita Area Marina Protetta Capo Testa-Punta Falcone. «Speriamo che nei prossimi dieci anni ci sia una presa di coscienza più forte del nostro patrimonio ambientale, che lp trasformi anche in un valore economico», dice il sindaco Stefano Pisciottu. «Il nostro ambiente protetto consentirà un turismo più sostenibile e consapevole – conclude – permettendo alle aree marine sarde di dialogare tra loro e rappresentare il territorio in modo univoco».
Sul ruolo che può competere alle aree marine protette della Sardegna è certo Augusto Navone, direttore dell’Area Marina Protetta Tavolara-Punta Coda Cavallo. «Si ragioni su una grande riserva Mab-Unesco dall’Asinara a Tavolara passando per Santa Teresa Gallura e non solo», è il guanto di sfida lanciato ieri sera. «Le aree marine consentono agli enti locali di appropriarsi della gestione integrata della fascia costiera – spiega – in modo funzionale a un turismo sano ed equilibrato da una regolamentazione di contorno».
Emiliano Deiana, presidente dell’Anci Sardegna, ha esortato i convenuti a «guardare anche all’entroterra, dove istituzioni ed enti locali stanno facendo un grande sforzo per fronteggiare la crisi, puntando su assi importanti come innovazione, superamento del digital divide, reti e connessioni e tutela dell’ambiente». Per il sottosegretario di Stato della Difesa, Giulio Calvisi, «l’Italia avrà presto 209miliardi di euro da spendere dentro questa partita, dalla quale dipende molto del nostro futuro per far crescere il territorio». Guido Avallone, comandante in seconda della guardia costiera di La Maddalena, ha evidenziato la vocazione ambientale della guardia costiera, braccio operativo del Ministero, mentre Stefania Pinna, ecologa marina ed esponente di Legambiente, ha rivolto un appello a «continuare gli sforzi per la tutela della biodiversità marina sarda, cruciale per lo sviluppo».