Raggiunta l’intesa per una legge sui servizi digitali: ciò che è illegale lo offline lo sarà anche online
Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo per una legge sui servizi digitali per rendere più sicuro l’ambiente online. La legge sui servizi digitali, che consente di sancire il principio secondo cui ciò che è illegale offline deve esserlo anche online, mira a proteggere lo spazio digitale dalla diffusione di beni, contenuti e servizi illegali e a garantire la protezione dei diritti fondamentali degli utenti. La norma si applica a tutti gli intermediari online che prestano servizi nell'Unione. Gli obblighi imposti sono proporzionati alla natura e alla portata dell'impatto intermediario in questione, in particolare in funzione del numero di utenti che utilizzano il servizio. Le piattaforme di dimensioni molto grandi o i motori di ricerca di dimensioni molto grandi saranno pertanto soggetti a obblighi più rigorosi a seconda del numero di utenti che utilizzano i loro servizi. La legge sui servizi digitali stabilisce un quadro giuridico orizzontale e si applica ai servizi intermediari quali quelli offerti da prestatori di servizi di hosting, motori di ricerca, piattaforme e mercati online. Nell'ambito di questi servizi intermediari, tra le piattaforme e i motori di ricerca online di dimensioni molto grandi si opera una distinzione quando tali servizi sono utilizzati da oltre 45 milioni di utenti attivi al mese nell'Ue. Al fine di salvaguardare lo sviluppo delle start-up nel mercato interno, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno convenuto che le microimprese e le piccole imprese con meno di 45 milioni di utenti attivi al mese nell'UE sono esentate da alcuni nuovi obblighi. L'accordo politico provvisorio dovrà essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento europeo prima di passare alle fasi formali della procedura di adozione di ciascuna istituzione.