Se l'emergenza stimola la cooperazione: con Makers Pro Sa Sardigna l'isola diventa un grande laboratorio e guarda al futuro

Makers Pro Sa Sardigna

La prima notizia è che i prototipi già realizzati e donati sono oltre 2mila. La seconda, che in prospettiva è se vogliamo più rilevante e certamente più stimolante, è che nell’emergenza la Sardegna si è trasformata in un grande unico FabLab, alimentato da stampanti 3D in funzione h24, carburante per un progetto che mischia con sapienza e coraggio ricerca, innovazione, tecnologia, salute e molto altro ancora, ma che soprattutto conferma ai protagonisti della scommessa che, per quanto possa suonare banale, «l’unione fa la forza». E anche che, volendo scegliere una frase da scolpire all’ingresso di ogni laboratorio coinvolto ma non solo, «la cooperazione non è una somma di interessi, ma una sottrazione di egoismi».

A un mese esatto dalla sua nascita il gruppo Makers Pro Sa Sardigna cresce e va deciso verso il suo obiettivo prioritario: far fronte comune all’emergenza Covid-19 realizzando dei prototipi di scudi facciali da donare a chi è in prima linea nel contrasto alla diffusione del virus. Ma intanto la notizia ha fatto il giro dell’isola e in pochi giorni al progetto hanno aderito in più di cento. La Sardegna, terra di artigiano, scopre di avere un patrimonio di artigiani digitali dal valore inestimabile, specie ora che di fronte al problema comune ha scoperto l’importanza e l’utilità di un’alleanza che potrebbe diventare stabile e strategica.

I principali hub di Sassari, Cagliari, Nuoro e Olbia rappresentano i centri di connessione di un’enorme catena che si snoda da nord al sud. Ci sono dentro il Fab Lab dell’Università di Sassari, il Fab Lab Sassari, l’ArtLab, il Fab Lab di Nuoro – Make in Nuoro - AILUN/Simannu, il Fab Lab Cagliari, il Fab Lab Sulcis, il Fab Lab Olbia, il Fab Lab Oristano e Laboratorio K, impegnanti a realizzare visiere artigianali con le loro stampanti 3D. Al loro fianco ci sono alcune delle più interessanti realtà sarde che producono innovazione e la rendono concreta, imprese e associazioni come Abinsula, PiùServizi3d, Eikon, Centro Servizi Computer, Sardegna 2050, SacerLab, GIUA Lab, Astarte, T-Lab Terralba, Shadow Development, ALO SRL, Ingegneria senza Frontiere di Cagliari. E ancora i tanti artigiani digitali in possesso di una stampante 3D, che hanno dato e continuano a dare il loro prezioso contributo. Per chiudere la filiera, le due realtà che si occupano del taglio professionale delle visiere: Character a Sassari e Stand Up a Sestu. Ma ora dentro Makers Pro Sa Sardigna ci sono anche le scuole: il liceo scientifico “Enrico Fermi” e il liceo artistico “Francesco Costantino” di Alghero, l’istituto “Buccari-Marconi” di Cagliari, l’istituto “Attilio Deffenu” di Olbia e l’istituto “De Castro T-LAB” di Oristano e Terralba. Hanno messo a disposizione i propri know how, le proprie strutture e i propri strumenti anche altri, a iniziare da Sardegna Ricerche, Università di Sassari, Università di Cagliari e Accademia di Belle Arti “Mario Sironi” di Sassari.

«Ciascuna realtà è un piccolo grande pezzo della catena, importante e funzionale affinché si raggiunga l’obiettivo comune», dichiarano i promotori, che si identificano con l’hastag #DistantiMaUniti. «In molti casi non ci si conosce di persona e si è dislocati in aree diverse del territorio sardo – dicono – ma ci si coordina e si unisce l’operato di ognuno in un progetto comune». Fino ad arrivare a scoprire, appunto, che «la cooperazione non è una somma di interessi, ma una sottrazione di egoismi». Segno della volontà di tutti «di non tirarsi indietro davanti alle difficoltà», ma anche del fatto che la strada per una collaborazione più stabile potrebbe essere tracciata.

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