Scadenze, il fisco si adegua all'emergenza da Coronavirus: la presentazione del 730 slitta al 30 settembre

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un'immagine simbolica di soldi

Per effetto dell’emergenza prodotta dalla diffusione in Italia del Coronavirus, slittano le principali scadenze fiscali. Il decreto legge 9/2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 2 marzo, vara una serie di misure definite di “pronto intervento”. Per prima cosa, si spostano al 30 settembre i termini di presentazione del 730. Al provvedimento, che riguarda 20milioni e mezzo di contribuenti, si aggiunge la proroga al 31 marzo per i termini di presentazione delle certificazioni uniche, che favorirà 4milioni e 300mila sostituti d’imposta: datori di lavoro ed enti pensionistici. In realtà quello del 730 è un anticipo: il nuovo calendario delineato dal decreto fiscale collegato all’ultima manovra, lo spostava già a settembre, ma a partire dal 2021. Ora, il governo anticipa al 2020 lo slittamento di una scadenza che sino allo scorso anno era fissata al 23 luglio.

Una delle principali causa dello spostamento a fine settembre per la presentazione del 730 è la necessità di posticipare a fine marzo i termini per l’invio delle certificazioni uniche necessarie per predisporre la dichiarazione dei redditi. Dal 2021, secondo il calendario già ipotizzato in manovra, la scadenza sarà il 16 marzo. Anche per i dati delle spese detraibili o deducibili il termine di trasmissione slitta dal 28 febbraio al 31 marzo per il 2020 e al 16 marzo dal 2021 in poi. Slitta, di conseguenza, la data in cui sarà a disposizione dei contribuenti nel sito dell’Agenzia delle entrate la dichiarazione dei redditi precompilata: anziché dal 15 aprile, saranno disponibili dal 5 maggio. Dal 2021, secondo il nuovo regime disegnato dal governo Conte, la nuova data di messa a disposizione sarà il 30 aprile.

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Agevolazioni imprese
13/03/2020