È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 1° dicembre il “Regolamento di organizzazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy”. Tra le novità quelle che riguardano il settore postale confluito nel Dipartimento per il digitale, la connettività e le nuove tecnologie. In particolare, il polo culturale che riguarda le imprese che operano nel settore postale resta all’interno del Dipartimento per i servizi interni, finanziari, territoriali e di vigilanza incaricato di prevederne gestione e valorizzazione e che accomuna biblioteca, centri di documentazione, musei. Non così invece per le competenze in materia di servizi postali gestiti dalle imprese.
Il Mimit è strutturato ora in quattro dipartimenti (in precedenza c’erano nove direzioni generali): oltre ai servizi interni e finanziari, troviamo le politiche per le imprese, il digitale, la connettività e le nuove tecnologie e, infine, il mercato e la tutela.
Il settore postale è confluito nella seconda struttura, ovvero, come detto, nel Dipartimento per il digitale, la connettività e le nuove tecnologie. Oltre a Poste Italiane, a cui è affidato il servizio universale, in Italia opera infatti una miriade di imprese che forniscono servizi postali nei settori non coperti dall’esclusiva garantita al gestore pubblico. Ad esempio, al Dipartimento fanno capo le competenze in materia di affidamento dei servizi postali e l’applicazione delle norme europee e internazionali, tra le quali la cura per il recepimento della normativa Ue. Ma rilascia anche licenze e autorizzazioni, tiene i rapporti con l’Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) e gestisce il fondo di compensazione inerente agli oneri del servizio universale. Proseguendo, assicura il supporto alla politica filatelica e all’emissione delle cartevalori postali e vigila sull’assolvimento degli obblighi derivanti dal contratto di programma con il fornitore del servizio universale (ovvero Poste Italiane).