Riforma degli enti locali, la nuova geografia della Sardegna prende forma in consiglio regionale sulla spinta delle istanze territoriali

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il presidente della Regione, Christian Solinas

Confrontarsi con i territori e analizzare con chi li rappresenta, li amministra e ne conosce istanze ed esigenze, per delineare una riforma dell’assetto istituzionale della Sardegna e una riorganizzazione delle autonomie locali dell’isola coerente alle attese delle diverse comunità. È il percorso intrapreso dal consiglio regionale, e in particolare dalla commissione “Autonomia”, che ha avviato un ciclo audizioni e di confronti co i 28 Comuni del Medio Campidano e con i rappresentanti del Sarrabus-Gerrei, della Trexenta e del Sarcidano-Barbagia di Seulo. Sul tavolo le ipotesi di allargamento dei confini della Città Metropolitana di Cagliari e la ricostituzione dell’ex provincia del Medio Campidano, così come sollecitata dagli amministratori locali dell’area interessata. «Vista la decisione di procedere a un allargamento della Città Metropolitana di Cagliari e alla costituzione della provincia del Sulcis, riteniamo indispensabile salvaguardare anche l’identità e l’autonomia del Medio Campidano», afferma a nome di tutti il sindaco di Sanluri, Alberto Urpi, spiegando per conto dei sindaci che «apprezziamo la volontà del consiglio regionale di dare risposte alle richieste dei territori».

Secondo sindaci e amministratori locali «la riforma non può limitarsi a una semplice ridefinizione dei confini territoriali». Come spiega il sindaco di Sardara, Roberto Montixi, «deve essere chiarito, una volta per tutte, quali funzioni saranno trasferite dalla Regione agli enti locali e quali risorse saranno messe in campo per consentire agli enti intermedi di svolgerle al meglio». Sulla stessa lunghezza d’inda i sindaci di Villacidro e Gonnosfanadiga, Marta Cabriolu e Fausto Orrù. «Il Medio Campidano deve essere la base di partenza per la nascita del nuovo ente intermedio», sostengono. «Se poi altri Comuni attualmente inseriti nella Provincia del Sud Sardegna decideranno di aderire alla nuova Provincia, saranno i benvenuti – chiariscono – in questa riforma non vogliamo rimanere ai margini ma giocare un ruolo da protagonisti».

Per ora molti Comuni stanno ad aspettare e guardano con interesse all’ipotesi di allargamento dei confini della Città Metropolitana di Cagliari. È quanto emerge dalle posizioni espresse di fronte ai commissari dai presidenti dell’Unione dei Comuni della Trexenta, Paola Casula, del Gerrei, Marco Lampis, e del Sarrabus, Marco Antonio Siddi, nonché dal presidente della Comunità Montana del Sarcidano-Barbagia di Seulo, Antonio Orgiana. «I nostri territori hanno un legame storico, culturale e geografico con Cagliari – rivendicano – la soluzione migliore è prevedere un allargamento dei confini della Città Metropolitana ai Comuni che non faranno parte delle provincie del Sulcis e del Medio Campidano».

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29/07/2020