PMI, ecco come cambia il Patent box

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Il patent box cambia nel nome della semplificazione. Con il Decreto Crescita del 2019 il regime di tassazione agevolata dei redditi che derivano dall’utilizzo di alcuni beni immateriali, rivolto alle pmi, ha subito delle modifiche la cui corretta applicazione è stata chiarita dalla circolare esplicativa 28/2020 dell’Agenzia delle entrate.

Il patent box è un regime opzionale di tassazione per i redditi d'impresa derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. Questo regime, introdotto con la legge 190 del 2014 ha subito negli anni successivi diverse modifiche, le ultime dettate proprio dal Decreto Crescita del 2019. Questo ha semplificato le procedure, introducendo in alternativa un nuovo regime opzionale di autoliquidazione che non richiede un accordo preventivo con l’Agenzia delle entrate, come invece previsto con il rulling obbligatorio già contemplato prima del Decreto Crescita. L’opzione autoliquidazione, che offre un beneficio suddiviso in tre anni, permette inoltre ai contribuenti di stabilire e indicare gli importi nella dichiarazione dei redditi, fornendo a supporto una precisa documentazione.

Argomenti
Piccole e medie imprese
02/12/2020