
Il prodotto interno lordo (Pil) italiano nel terzo trimestre del 2024 resta stabile rispetto al trimestre precedente. È invece cresciuto dello 0,4 per cento nei confronti del terzo trimestre del 2023. La crescita congiunturale del Pil diffusa in via preliminare il 30 ottobre scorso era stata anch’essa nulla, così come quella tendenziale era stata dello 0,4 per cento.
Secondo l’Istat, che ha diffuso i dati in questi giorni, il terzo trimestre del 2024 ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2023.
La variazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5 per cento, mentre era stata stimata in via preliminare a +0,4 per cento il 30 ottobre scorso.
Rispetto al trimestre precedente, tra gli aggregati della domanda interna, i consumi finali nazionali crescono dell’1 per cento, mentre gli investimenti fissi lordi diminuiscono dell’1,2 per cento. Le importazioni crescono dell’1,2 per cento mentre le esportazioni diminuiscono dello 0,9 per cento.
La domanda nazionale al netto delle scorte registra un contribuito positivo di 0,5 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,8 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, -0,3 gli investimenti fissi lordi e contributo nullo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). La variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil per 0,2 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato negativo di 0,7 punti percentuali.
Riguardo al valore aggiunto, il comparto dell’agricoltura risulta stazionario, l’industria diminuisce dello 0,7 per cento mentre i servizi crescono dello 0,2 per cento.