Parità di retribuzione tra uomini e donne: sì del Parlamento europeo a direttiva della Commissione

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Il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione sulla trasparenza delle retribuzioni che, dopo l'adozione definitiva da parte del Consiglio dell'Ue, garantirà l'effettiva applicazione della parità di retribuzione tra uomini e donne, introducendo una maggiore trasparenza nella determinazione dei compensi e migliorando l'accesso alla giustizia per coloro che hanno subito discriminazioni retributive.

La proposta legislativa si concentra su due elementi fondamentali della parità retributiva: misure volte a garantire la trasparenza retributiva per i lavoratori e i datori di lavoro nonché un migliore accesso alla giustizia per le vittime di discriminazioni retributive.

Misure di trasparenza salariale:

  • Trasparenza retributiva per le persone in cerca di lavoro — I datori di lavoro dovranno fornire informazioni sul livello - o l'intervallo - retributivo iniziale nell'annuncio del posto vacante o prima del colloquio di lavoro. I datori di lavoro non saranno autorizzati a chiedere ai potenziali lavoratori informazioni sulle retribuzioni precedentemente percepite.
  • Diritto all'informazione dei lavoratori dipendenti — I lavoratori avranno il diritto di chiedere informazioni al proprio datore di lavoro sul loro livello di retribuzione individuale e sui livelli salariali medi, ripartiti per sesso, per le categorie di lavoratori che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore.
  • Relazioni sul divario retributivo di genere — I datori di lavoro con almeno 250 dipendenti devono rendere pubbliche all'interno della loro organizzazione informazioni sul divario retributivo tra lavoratrici e lavoratori. A fini interni, dovrebbero inoltre fornire informazioni sul divario retributivo tra i dipendenti di sesso femminile e quelli di sesso maschile per categorie di lavoratori che svolgono lo stesso lavoro o un lavoro di pari valore.
  • Valutazione congiunta delle retribuzioni — Se la relazione sulle retribuzioni rivela un divario retributivo di genere di almeno il 5 % e se il datore di lavoro non è in grado di giustificare tale divario in base a fattori oggettivi neutri dal punto di vista del genere, i datori di lavoro dovranno effettuare una valutazione delle retribuzioni, in collaborazione con i rappresentanti dei lavoratori.

Migliore accesso alla giustizia per le vittime di discriminazione retributiva:

  • Indennizzi per i lavoratori — I lavoratori che hanno subito discriminazioni retributive di genere possono ottenere un risarcimento, compreso il recupero integrale della retribuzione arretrata e dei relativi premi o pagamenti in natura.
  • Onere della prova a carico del datore di lavoro — Spetterà automaticamente al datore di lavoro, e non al lavoratore, provare che non vi è stata discriminazione in materia di retribuzione.
  • Sanzioni, comprese ammende — Gli Stati membri dovrebbero introdurre sanzioni specifiche per le violazioni della norma sulla parità retributiva, compreso un livello minimo di ammende.
  • Gli organismi per la parità e i rappresentanti dei lavoratori possono agire in procedimenti giudiziari o amministrativi per conto dei lavoratori e condurre azioni collettive sulla parità di retribuzione.

La proposta tiene conto dell'attuale difficile situazione dei datori di lavoro, in particolare nel settore privato, e mantiene la proporzionalità delle misure, offrendo allo stesso tempo flessibilità alle piccole e medie imprese (PMI) e incoraggiando gli Stati membri a utilizzare le risorse disponibili per la comunicazione dei dati. I costi annuali della rendicontazione salariale per i datori di lavoro sono stimati tra 379 e 890 euro per le imprese con più di 250 dipendenti.

30/03/2023