Nuraghe Crabioni, un Sorso di vino per raccontare la Sardegna nel mondo

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Come si può spiegare la Sardegna dall’altra parte del mondo? È la domanda che si fanno tutti quelli che per lavoro o per missione istituzionale hanno il compito di promuovere e sostenere il made in Sardegna o di posizionare l’isola nella mappa del turismo globale. Sempre più frequentemente la risposta sta nell’autenticità dei prodotti tipici, nella loro capacità di raccontare il territorio in modo autentico. È una questione di narrazione, certamente, ma anche di processi produttivi che sanno innovarsi pur prestando fede alla propria identità, alle proprie tradizioni e alle proprie origini. Sembra quel che accade nella cantina Nuraghe Crabioni di Sorso, la cui parabola viene ripercorsa per SardegnaImpresa da Alessandra Seghene, la sua titolare.

Quando nasce questa ormai consolidata realtà del comparto vitivinicolo isolano?

L’azienda nasce nel 2003 per idea di mio padre, che desiderava creare qualcosa nella sua terra d’origine. Per lui era un modo per tornare a casa, per fare qualcosa per la Sardegna, dalla quale era andato via appena sedicenne, emigrato in cerca di fortuna, ma che non aveva mai dimenticato.

Da dove tra ispirazione l’idea imprenditoriale?

Nel 2003, Augusto Seghene, mio padre, ha cercato e trovato una vigna per fare del buon vino per sé e da regalare agli amici. Nonostante viva e abiti a Trieste, conosce bene quella zona, che nei suoi ricordi infantili è “la terra del vino buono”. Ne ha acquistato una a Lu Crabioni, località nell’agro della Romangia. Lì esiste un Nuraghe in tufo bianco al quale si deve il nome del suo vino: Nuraghe Crabioni.

Chi sono i protagonisti?

Oltre a mio padre, l’origine dell’azienda vede protagonisti anche i fratelli Sessegolo, due imprenditori veneti che si erano trasferiti in Sardegna da molti anni, contribuito tra le altre cose alla creazione del complesso immobiliare di Puntaldia.

Come sono arrivati alla sua creazione?

Hanno semplicemente creduto nell’eccezionalità di un territorio che ha molto da offrire e che non aspetta altro che di essere scoperto e valorizzato, facendo della tradizione e della tipicità un punto di forza.Nell’immaginario di mio padre Sorso e la Romangia erano riconosciuti come zona di produzione di uve di alta qualità: da qui l’idea di costruire qualcosa in grado di creare ricchezza per una comunità di cui ci sentiamo e siamo parte integrante.

Quali sono i risultati raggiunti e qual è il prossimo obiettivo aziendale?

Dopo un lungo periodo iniziale dedicato al raggiungimento dell’equilibrio economico, con conseguente impegno economico da parte dei soci, veniamo da tre anni consecutivi di crescita sostenuta, a due cifre. E anche per l’anno in corso questo trend trova conferma. Ovviamente siamo una società di capitale, perciò tendiamo alla sua remunerazione e la attuiamo accrescendo il valore aziendale e reinvestendo gli utili non distribuiti.

I risultati sono stati raggiunti anche grazie al Por Sardegna FESR 2014-2020 e al piano triennale per l’export dell’assessorato regionale dell’Industria, che si chiuderà quest’anno. Il programma a supporto dell’internazionalizzazione della nostra impresa e della sua propensione all’export ha interessato in alcuni casi l’ingresso e in altri il consolidamento e l’implementazione sui mercati internazionali dei nostri vini.

Come e quanto è cresciuta la vostra realtà e attraverso quali investimenti?

Abbiamo investito per dotarci di adeguate attrezzature e adeguati macchinari, sia in campagna che in cantina, ma abbiamo investito anche in risorse umane, nella loro formazione, avvalendoci di professionisti specializzati nelle varie aree. E di recente abbiamo fatto dell’ospitalità in cantina un punto di forza che in futuro vogliamo valorizzare strategicamente.

Puntiamo al 50% dell’export, per questo partecipiamo a fiere, eventi e wine tasting all’estero, supportati da servizi di assistenza all’avvio dei contatti e gestione con partners commerciali all’estero. Sinora tali attività hanno prodotto ottimi risultati in termini di fatturato e sono ormai indispensabili per garantire il buon esito del percorso di crescita che ci siamo prefissati per i mercati esteri, specie per Usa e Cina. Da questo punto di vista anche il restyling e lo studio delle nuove etichette, di un nuovo packaging, del naming dei nuovi prodotti, la realizzazione di un nuovo design per il sito aziendale e in generale la costruzione di una coordinata immagine aziendale sono stati passi fondamentali.

Quanto è importante la tradizione nel settore in cui operate?

È fondamentale, per noi il rispetto e la cura per le tradizioni rientra nella mission aziendale. Il legame con la tradizione ci permette, nonostante la giovane età della cantina, di valorizzare prodotti che storicamente fanno parte di questo territorio e per questo sono riconosciuti e riconoscibili.Questa terra, in cui si coltiva la vite e l’olivo da più di 2mila anni, era conosciuta già nell’antica Roma come un giardino fertile, in cui la ricchezza del terreno è impreziosita dalla salsedine proveniente dal mare ed è baciata dal clima mite. L’unione di questi elementi naturali è talmente unica e particolare che si può parlare di inconfondibile carattere di Sorso e della Romangia.

Quanto invece è importante l’innovazione?

Fondamentale. La Cantina unisce le risorse tipiche, naturali e umane tradizionali della produzione millenaria del suo territorio con la moderna tecnologia di lavorazione, conservazione e imbottigliamento. Non solo: stiamo per ricevere la certificazione Iso 22000 specifica per i prodotti alimentari all’avanguardia dal punto di vista ambientale e il fabbisogno energetico garantito da un impianto fotovoltaico di ultima generazione. Allo stesso modo particolare attenzione è riservata all'ambiente, praticando la cultura integrata.

Qual è il plusvalore di operare in Sardegna?

La Sardegna è naturalmente biologica, vive di agricoltura e allevamento, è turisticamente bellissima e non solo per il suo meraviglioso mare. Ci sono sapori e profumi che dominano l’immaginazione e persistono a lungo nei ricordi dei visitatori.

Qual è il plusvalore legato a fare impresa nel vostro ambito?

La socialità e propria del vino e lo rende un ottimo collettore in qualsiasi ambito locale, nazionale e internazionale e in ambiente differenti tra loro.

02/06/2019