Nuovi impianti viticoli, ultimi giorni per le domande

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viticoltura, domande in scadenza

In Sardegna sarà possibile mettere a dimora 264,55 ettari di nuovi impianti viticoli. La presentazione delle domande di autorizzazione deve essere fatta online e indirizzata al Ministero delle Politiche agricole. Per la compilazione delle domande si potranno utilizzare le funzionalità del portale Sian, messo a disposizione da Agea, come utente qualificato o tramite il Caa o il libero professionista entro il 31 marzo 2020 sulla base dei dati presenti nel proprio fascicolo aziendale aggiornato e validato.

Ciascun imprenditore agricolo potrà richiedere l’autorizzazione per una superficie massima di 7 ettari. È concesso presentare una sola domanda, in cui devono essere specificate la dimensione richiesta e la regione in cui si intende utilizzare le autorizzazioni.

I criteri di ammissibilità per le richieste di nuovi impianti sono contenuti nella circolare AGEA del 13 febbraio 2020, n. 11517, mentre per quanto riguarda i criteri di priorità per l’assegnazione delle superfici, viene applicata una ponderazione di 0,5 per le “organizzazioni senza scopi di lucro che ricevono superfici confiscate”, e una ponderazione di 0,5 per la “produzione biologica”. Per far valere il criterio della produzione biologica la domanda deve essere corredata dal documento dell'Organismo di Certificazione del Biologico attestante tale requisito, formulato in conformità al facsimile nell’allegato 2 della circolare AGEA Coordinamento del 13 febbraio 2020, pena il mancato riconoscimento del requisito.

In Sardegna saranno soddisfatte le richieste fino a un massimo di 264,55 ettari totali. Nel caso non si raggiungesse questa superficie, il residuo sarà messo a disposizione delle Regioni che hanno richieste in esubero e ripartito in maniera proporzionale al surplus di domande. Se invece i 264,55 ettari utilizzabili in Sardegna non dovessero essere sufficienti per soddisfare le richieste pervenute, e non fossero disponibili superfici non assegnate dalle altre Regioni, le domande alle quali si applicano i criteri di priorità saranno soddisfate interamente, mentre le altre richieste ammissibili subiranno una riduzione proporzionale delle superfici.

Le autorizzazioni rilasciate dovranno essere utilizzate entro i 3 anni successivi on la messa a dimora delle barbatelle, e il nuovo impianto dovrà essere mantenuto per almeno 5 anni. Chi non sfrutterà, totalmente o parzialmente, le autorizzazioni ottenute sarà passibile di sanzioni amministrative e in denaro.

L’elenco delle aziende cui sono state assegnate le autorizzazioni sarà trasmesso dal Ministero alla Regione, che lo pubblicherà sul sito internet istituzionale e sul BURAS, mente il rilascio avverrà tramite il Sian.

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Agricoltura
25/03/2020