
Secondo l'analisi dell'Ufficio studi della Camera di Commercio di Sassari, diffusa nei giorni scorsi, nel nord Sardegna è stato registrato tra il 2023 e il 2024 un calo degli acquisti dall’estero a livello aggregato, con alcune importanti eccezioni a livello settoriale. Il totale delle importazioni ha subito una contrazione notevole del 29 per cento, passando da circa 580 milioni a 412 milioni di euro. Un calo trainato principalmente dal settore dell'estrazione di minerali da cave e miniere (-63,9%), scendendo da 284.774.791 euro nel 2023 a 102.736.692 euro nel 2024, da imputare principalmente all’acquisto dell’antracite.
Di segno opposto invece il settore manifatturiero, che da solo rappresenta la fetta più grande delle importazioni (67%): nel 2024 è cresciuto del 7%. In questo comparto crescono gli acquisti di pesce lavorato, prodotti della cantieristica navale e degli elementi in metallo utilizzati nel comparto edile.
Ancora: i prodotti importati del comparto primario mostrano una crescita di circa 9 punti percentuali, mantenendo una posizione relativamente stabile e rappresentando il 5% delle importazioni totali.
In aumento invece le esportazioni totali del nord Sardegna (+5,2%) tra il 2023 e il 2024, raggiungendo 179 milioni di euro. Questo indica una robusta ripresa e una maggiore penetrazione dei prodotti sardi nei mercati internazionali. Un dato ancor più rilevante se si considera che nei primi nove mesi del 2023 il valore delle esportazioni aveva registrato una perdita rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente di oltre 5 milioni di euro. Le attività manifatturiere si confermano come il settore predominante, rappresentando il 92% del totale e registrando una crescita del 5% rispetto al periodo precedente. Al contrario, il settore primario ha subito un drastico calo, con una diminuzione del 55,4%, riducendosi a soli 4,2 milioni.
Dalla tabella dei principali prodotti importati emerge chiaramente un quadro di trasformazione economica nel Nord Sardegna. Innanzitutto il crollo dell’antracite. La drastica diminuzione del 64,1% nelle importazioni di questo prodotto è dovuta principalmente all’addio al carbone che passando a nuove politiche energetiche
Il settore ittico, che comprende pesce, crostacei e molluschi lavorati, rappresenta il 10% delle importazioni e ha registrato una crescita significativa del 28,1%.
Nei primi 9 mesi del 2024, i prodotti lattiero caseari si confermano il principale settore di esportazione, rappresentando il 36% del totale. Pur mostrando una crescita moderata del 3,2% rispetto al 2023, il loro valore assoluto continua a dominare il panorama dell’export.
I prodotti chimici di base, materie plastiche e gomma, che costituiscono il 12% delle esportazioni, hanno registrato un incremento significativo del 15,7%, passando da 18,4 milioni di euro nel 2023 a oltre 21,3 milioni di euro nel 2024. Anche il settore bevande mostra un andamento positivo, con un incremento del 16,7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un valore di 9,6 milioni di euro.