Lavoro, nel 2020 in Italia le assunzioni nel settore privato sono calate del 31%

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lavoro, il calo delle assunzioni nel settore privato

L’effetto covid 19 si è abbattuto come una valanga sulle assunzioni nel settore privato, causando nel 2020 un calo del 31% rispetto al 2019. I dati della contrazione sono stati pubblicati nell’Osservatorio sul precariato redatto dall’Inps. In totale nel corso del 2020 le assunzioni nel privato sono state 5.028.376, con una decrescita appunto del 31% rispetto ai numeri registrati nei dodici mesi precedenti. Il mese peggiore si è rivelato aprile, con un -83%. Poi, in corrispondenza dell’allentamento delle misure restrittive, il calo è sceso sotto il 20% nei mesi estivi e fino a ottobre, mentre l’adozione delle nuove misure restrittive a novembre e a dicembre ha fatto registrare un aumento della contrazione (rispettivamente, -26% e -42%). La diminuzione delle assunzioni ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, ma in maniera più accentuata i contratti di lavoro a termine, ossia intermittenti, somministrati, a tempo determinato.

Le trasformazioni da tempo determinato nel 2020 sono risultate 553.193, in flessione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-22%). Nel mese di dicembre si è registrata una significativa inversione di tendenza con forte incremento, pari all’82% rispetto a dicembre 2019, trainato dalle agevolazioni predisposte dal decreto “Agosto”. Le conferme di rapporti di apprendistato (stagionali e somministrati) giunti alla conclusione del periodo formativo sono risultate per il periodo gennaio-dicembre 2020 in crescita, con un+9% sul corrispondente periodo del 2019.

Le cessazioni nel complesso sono state 5.688.184. La diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-20%) è stata particolarmente accentuata nel periodo marzo-dicembre 2020 per i contratti a tempo indeterminato (-29%) e di apprendistato (-31%).

Nel periodo gennaio-dicembre 2020, ben 83.324 rapporti di lavoro hanno usufruito dei benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani fino a 35 anni, valore in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-23%). Inoltre 45.562 attivazioni a tempo indeterminato hanno beneficiato della decontribuzione per il Sud e 184.455 hanno beneficiato dell’esonero previsto dal decreto “Agosto”. Nel complesso, i rapporti così incentivati costituiscono il 27% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati.

Il covid-19 ha determinato anche la diminuzione dei lavoratori impiegati con Contratti di prestazione occasionale (Cpo): ad aprile risultava pari al -78% e si è progressivamente attenuata fino al -10% di agosto, per poi peggiorare nei mesi successivi fino a raggiungere il -40% a dicembre (11.934 lavoratori impegnati contro 19.878 a dicembre 2019). L’importo medio mensile lordo della remunerazione effettiva a dicembre risulta pari a 291 euro, in crescita rispetto all’anno precedente.

I lavoratori pagati con i titoli del Libretto famiglia (Lf) a dicembre 2020 sono stati 11.988, in crescita (+45%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’importo medio mensile lordo della remunerazione di questi lavoratori è tornato ai livelli precedenti la pandemia (172 euro a dicembre 2020 contro 161 a dicembre 2019), mentre nel periodo tra marzo e agosto oscillava tra i 500-600 euro.

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19/03/2021