Lavoratori immigrati, domanda programmata in crescita del 37%: nel 2022 ha sfiorato 1 milione di assunzioni

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Crescita

Le assunzioni programmate di lavoratori stranieri sono in continua crescita in Italia.

Secondo il volume del Sistema informativo Excelsior, “Lavoratori immigrati, 2022” realizzato da Unioncamere e Anpal, pubblicato in questi giorni, lo scorso anno l’incremento è stato del 37,1% rispetto al 2021 e del 47,0% in raffronto al 2019, l’anno precedente allo scoppio della pandemia.

Nel 2022 le assunzioni programmate dalle imprese sono state 922.380.

Il rapporto spiega che le imprese hanno destinato un’assunzione su sei ai lavoratori immigrati: l’incidenza degli stranieri sul totale delle entrate programmate è passata infatti dal 13,6% del 2019 al 17,8% del 2022.

Considerando che il sistema non rileva le assunzioni nell’agricoltura, i servizi assorbono il 72% delle assunzioni programmate: servizi alle imprese, in particolare la logistica, turismo e sanità privata i settori trainanti. I maggiori incrementi rispetto al 2019 si sono registrati nei comparti del commercio e riparazione autoveicoli e motoveicoli, servizi informatici e telecomunicazioni e servizi finanziari e assicurativi. Il turismo vanta anche il maggior incremento in termini assoluti (+55mila unità sul 2019, pari a +48,2%).

I settori dell’industria che registrano più assunzioni sono le costruzioni (quasi 95mila entrate programmate) e le industrie alimentari, che ne coprono circa 35mila: per entrambi si raddoppia la domanda espressa dalle imprese. La metallurgia si conferma, con 42mila contratti di assunzione (+13mila), il principale settore manifatturiero per richiesta di lavoratori stranieri.

L’aumento delle assunzioni attese è diffuso tra tutti i livelli professionali: tra i tecnici (+60%) spicca l’incremento della domanda di infermieri (complessivamente circa 23mila entrate) e di specialisti nella trasformazione digitale (15mila entrate in totale).

È circa del 50% l’incremento per le figure degli operai specializzati e conduttori di impianti (pari a +101mila ingressi), con punte molto superiori, per esempio, per i muratori e i conduttori di mezzi pesanti e camion.

Nel 2022 la difficoltà ad assumere immigrati è stata maggiore di 8,2 punti rispetto agli italiani, raggiungendo un tasso del 47,3%. I lavoratori stranieri di difficile reperimento sono stati quasi 260mila in più rispetto al 2019 (e circa 170mila in più rispetto allo scorso anno). La mancanza di candidati ha riguardato in particolare le figure del settore del legno e del mobile, delle costruzioni, delle industrie metallurgiche, dei servizi sanitari e dei servizi di supporto alle imprese.

Da questo punto di vista è al Nord che sono risultati maggiori i fabbisogni di personale non coperti. Peraltro, proprio in Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia e Trentino-Alto Adige, dove sono state maggiori le tensioni dal lato della domanda di lavoro, si sono registrati i più alti tassi di propensione ad assumere immigrati.

19/04/2023