La favola di "Veranu", la mattonella che genera energia

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La Favola di "Veranu", la mattonella che genera energia

Provate a immaginare una passeggiata pedonale di 20 metri di lunghezza, di fronte al Colosseo di Roma. È una delle mete turistiche più battute al mondo. Il traffico pedonale si aggira, secondo un recente censimento aziendale, intorno ai 7milioni di visitatori all’anno. Provate a immaginare se ogni passo compiuto lì sopra producesse energia. È l’idea semplice di “Veranu”, un' innovativa soluzione per la pavimentazione che genera energia pulita e servizi IoT grazie al semplice calpestio generato dalle persone. Questa soluzione è possibile grazie al team di ricerca e sviluppo di Luche srl. “Veranu”, che in sardo significa primavera, è un’idea nata, progettata e concepita in Sardegna. Di questa straordinaria sfida nel campo dell’efficienza energetica parla a Sardegna Impresa il cofondatore e amministratore Alessio Calcagnia, ingegnere sardo che scommette senza dubbi sulla “mattonella che genera energia”.

Da quanto esiste questa realtà imprenditoriale?

Veranu nasce come idea imprenditoriale nel 2014, presentandosi per la prima volta alla competizione per idee innovative Edison Start e diventa realtà aziendale nell’estate del 2016.

Quanto e come sono cambiati la sua mission e il suo core business?

Mission e core business sono rimasti gli stessi per anni: il rispetto dell’ambiente e la promozione di stili di vita ecosostenibili animano ancora adesso la nostra startup, che sta andando avanti con gli sviluppi della mattonella intelligente: Veranu.

Qual' è il grado di innovazione – tecnologica, di sistema o comunicativa – e quanto ha influito sui risultati?

L’innovazione di Veranu è davvero disruptive: con Veranu infatti cambia completamente il modo di percepire il pavimento, non più come oggetto passivo ed inerte, bensì attivo e ‘smart’, e capace di generare energia, dare informazioni su quante persone siano in transito e dove stiano andando.

A livello comunicativo credo che l’idea che camminare possa produrre energia sia molto semplice da condividere e comprendere, e da questa semplicità deriva l’enorme consenso che Veranu sta avendo a livello mediatico.

Quanto è radicata nel territorio, sia in termini sociali che economici?

Veranu è un’idea imprenditoriale nata in Sardegna e che guarda verso il mondo, non dimenticando le proprie radici. Il nome stesso infatti, ‘Veranu’ ovvero primavera in barbaricino, rappresenta il volere dei founder di radicare nella nostra Isola questo progetto, e come la primavera porta un vento di cambiamento a livello ambientale, così la nostra mattonella intelligente si pone nei confronti dei mercati mondiali, portando un vento primaverile e giovane di cambiamento, per la nostra terra prima e per il resto del mondo poi. Importante è anche l’eco in termini sociali: Veranu rappresenta infatti come dei giovani sardi sappiano affrontare questi anni in cui trovare e lavoro risulta essere molto difficile, reinventandosi e mettendo in gioco tutto loro stessi e diventando promotori e creatori di nuovi posti di lavoro.

I livelli occupazionali sono stabili o in crescita? E confidate che le strategie elaborate più di recente possano favorire ulteriormente la crescita degli occupati?

I livelli occupazionali sono in crescita. Mesi fa abbiamo infatti acquisito la figura dell’Equipment Manager, l’ing. Nicola Mereu, che ha portato grande valore nella startup e ora puntiamo comunque a crescere imprenditorialmente e anche in numero di forza lavoro.

In che cosa investire in Sardegna ha rappresentato un plusvalore?

Noi Sardi abbiamo la fortuna di vivere in una terra che, oltre ad essere baciata dal sole e dal mare, ha un piano di investimenti verso le idee imprenditoriali del tutto assenti o quasi nel resto delle regioni italiani. Chiunque abbia un’idea imprenditoriale può affidarsi ad un Ente Pubblico come Sardegna Ricerche che grazie allo Sportello Startup prende per mano i giovani imprenditori e li fa crescere in varie fase di sviluppo, passando da un percorso che parte dall’idea, allo sviluppo di un Piano imprenditoriale tramite un Voucher Startup per poi aiutare e supportare nelle fase di crescita ed ‘esplosione aziendale’.  In Sardegna ci sono quindi gli strumenti necessari che permettono a chiunque abbia un’idea imprenditoriale innovativa di farsi strada nel mercato mondiale e partendo dall’Isola, andare molto lontano. Questo è ciò che stiamo facendo noi.

E quali sarebbero invece gli aspetti da migliorare?

Credo che gli unici aspetti da modificare siano legati alla logistica delle materie prime e semilavorati di cui le imprese che producono beni di consumo si approvvigionano. I tempi troppo dilatati e i costi derivanti dal trasporto delle materie costituiscono un aspetto su cui bisogna lavorare tutti insieme.

Quali sono gli obiettivi a breve, media e lunga durata?

Gli obiettivi sono lo sviluppo del nostro prodotto e la sua successiva immissione nel mercato, inizialmente tramite installazioni permanenti ‘pilota’, che possano aiutare noi progettisti a ottimizzare tutti gli aspetti e a integrare nuove funzionalità che rendano Veranu un bene che possa porsi come soluzione all’alimentazione di dispositivi in bassa potenza, nelle stesse aree di produzione dell’energia, secondo una logica ‘produco qui e utilizzo qui’. L’unico nostro obiettivo quindi è e sarà presentare un prodotto che possa promuovere stili di vita ecosostenibili.

Esiste la possibilità che il vostro esempio possa ispirare altre realtà e la strutturazione di un vero e proprio distretto? Quanto è realisticamente fondata?

Io mi auguro che la nostra mattonella possa ispirare futuri giovani imprenditori a inseguire i propri sogni e trasformarli in realtà. Attualmente la nostra startup è localizzata presso il Venture Incubator Clhub e i primi segni di ‘contaminazione’ e collaborazioni con altre realtà imprenditoriali sarde è già iniziata.

La contaminazione di idee quindi è il motore che permette a startup con core business differenti di collaborare insieme per conseguire uno scopo comune. Considero quindi la strutturazione di un distretto come qualcosa di realistico e facilmente raggiungibile.

Le politiche comunitarie, quelle nazionali e quelle regionali hanno rappresentato un’opportunità? Cosa consiglierebbe a chi vuole iniziare a fare impresa per non farsele sfuggire?

Sì, rappresentano una grande opportunità: strumenti come Horizon 2020, Sme Instruments e Smart and Start per citarne alcuni costituiscono importanti strumenti che supportano le giovani imprese non soltanto con l’apporto di capitali, ma anche con la possibilità di creare partnership con enti di ricerca e altre aziende che permettono ai nuovi imprenditori di crescere professionalmente. 

Quello che posso suggerire è però tenere sempre un occhio alla Sardegna e accedere agli strumenti che sono attivi sul territorio sardo: partire dalla Sardegna con un occhio verso il mondo.

Argomenti
Startup e imprese innovative, Energia
13/04/2017