Iva dei crediti cancellati per legge, sì al recupero senza formalismi

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L’Iva dei crediti cancellati per legge può essere recuperata senza formalismi. Lo chiarisce l’Agenzia delle entrate, rispondendo a un interpello presentato da una società privata. L’Agenzia spiega che, ai sensi dell'art. 4 del DL n. 119/2018, il creditore può recuperare l'imposta a suo tempo versata all'erario e non incassata dai clienti contabilizzando una nota di variazione cumulativa, senza necessità di emettere una fattura rettificativa nei confronti di ognuno degli ex debitori. Questa operazione va fatta entro la dichiarazione annuale relativa al periodo d'imposta in cui ha avuto comunicazione dell'estinzione automatica del credito. Gli ex debitori a loro volta hanno l’obbligo di restituire l'Iva oggetto di stralcio, se detratta a suo tempo, attraverso il meccanismo di rettifica della detrazione.

I chiarimenti dell’Agenzia delle entrate sono spiegati punto per punto nella risposta a interpello n. 107, pubblicata il 16 aprile 2020. L’interpello in questione era stato presentato da una società di gestione di servizi di raccolta, trasporto e smaltimento di rifiuti, che dal 2006 al 2008, per conto di un Comune, aveva applicato la TIA emettendo nei confronti degli utenti fatture con Iva al 10%. Per la riscossione dagli utenti morosi, la società si era rivolta al concessionario pubblico, il quale aveva preso in carico i ruoli. A seguito delle disposizioni sullo stralcio automatico dei debiti a ruolo fino a 1.000 euro, contenute nell'art. 4 del dl n. 119/2018, l'agente della riscossione aveva proceduto all'annullamento dei carichi rientranti nella norma, dandone comunicazione nell'aprile del 2019 alla società. Le spiegazioni chieste tramite l’interpello all’Agenzia delle entrate riguardavano proprio le modalità di recupero dell'Iva relativa ai crediti annullati.

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Agevolazioni imprese
22/04/2020