#iorestoacasa, l'Italia scopre lo smart working

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Imprese, lavoratori autonomi, enti e amministrazioni pubbliche ricorrono allo smart working per fermare la diffusione del coronavirus. In Sardegna il buon esempio arriva dalla Regione: fra le tante misure adottate per affrontare l’emergenza Covid-19 e limitare il contagio fra la popolazione, già dal 29 febbraio l’amministrazione regionale ha attuato la formula del cosiddetto “lavoro agile” garantendo a ogni dipendente di poter continuare a lavorare senza recarsi in ufficio, salvaguardando così la sicurezza del personale dipendente e dei cittadini, che possono continuare senza rischi a usufruire dei servizi offerti.

Da venerdì 6 marzo la Regione ha attivato le utenze del dominio regionale per 3.667 dipendenti, che così hanno potuto iniziare a lavorare da casa. Contemporaneamente sono stati attivati una task force e un numero verde (800.150.800) per offrire consulenza e supporto a tutte le strutture del sistema Regione, comprese le ulteriori 910 utenze attivate al di fuori del dominio regionale.

Non solo, la soluzione dello smart working può essere adottata anche ai tirocini formativi extracurriculari sospesi per effetto dell’emergenza COVID-19 e che per natura necessitano di un importante apporto del tutor aziendale per il pieno svolgimento delle attività formative inserite nel progetto. In questo ambito il lavoro agile si applica a tutte le operazioni cofinanziate dal POR Sardegna FSE 2014/2020, quali i percorsi IeFP, ITS, Tutti a Iscola Linea A, percorsi di formazione continua, percorsi di affiancamento e supporto consulenziale (Tutti a Iscola Linea C, Imprinting), progetti integrati (Green and Blue Economy), con esplicita esclusione di formazione laboratoriale, stage e tirocini curriculari.

La scelta dello smart working è in linea con le norme dettate dai decreti varati dal Governo nazionale per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, in particolare il DPCM del 1° marzo 2020, che interviene proprio sulle modalità di accesso allo smart working, il Decreto del 4 marzo 2020, e il DPCM dell'11 marzo 2020, con cui si raccomanda il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza.

Per la definizione di smart working, il Governo precisa che: “Il lavoro agile (o smart working) è una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato caratterizzato dall'assenza di vincoli orari o spaziali e un'organizzazione per fasi, cicli e obiettivi, stabilita mediante accordo tra dipendente e datore di lavoro; una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività”. L’applicazione generale dello smart working è disciplinata dalla Legge n. 81/2017. La stessa Legge definisce le modalità di sottoscrizione degli accordi di smart working e la loro comunicazione attraverso l'apposita piattaforma informatica messa a disposizione sul portale dei servizi del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, alla quale si accede tramite Spid.

Argomenti
Formazione e risorse umane
03/04/2020