Imprese sempre più multietniche

imprese multietniche

La maggioranza dei migranti ha consolidato negli ultimi anni i rapporti con le istituzioni finanziarie. Prosegue insomma il percorso di inclusione di chi arriva in Italia per costruirsi una vita lavorativa anche nel mondo dell’impresa. Secondo i dati Infocamere al 31 marzo scorso le imprese a titolarità straniera erano 663.615. Di queste il 70 per cento ha come titolare un cittadino extra Ue. Si tratta in prevalenza di imprese individuali per il 77 per cento e di queste circa un terzo sono artigiane. Il 24 per cento è costituito da imprese a titolarità femminile (percentuale che scende al 22 per cento per le imprese con titolare extra Ue), ancora lontano rispetto al peso della componente femminile nella popolazione straniera in Italia che raggiunge il 51 per cento. Per il 13 per cento si tratta di imprese condotte da giovani. Traiettorie differenti quindi, descritte nel nuovo rapporto “Le imprese a titolarità immigrata in Italia e l’inclusione finanziaria dei cittadini stranieri”, presentato nei giorni scorsi a Roma nel corso di un evento promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e da Unioncamere. 

Il rapporto, curato dal Centro Studi di Politica Internazionale, è uno dei prodotti dall’Osservatorio di Futurae. Programma Imprese Migranti, nato dalla collaborazione tra MLPS e Unioncamere e finanziato dal Fondo Nazionale per le Politiche Migratorie. Analizza l’inclusione finanziaria nelle sue principali dimensioni, attraverso i risultati di indagini campionarie condotte tra i migranti e attraverso i dati e la prospettiva delle banche e degli altri operatori, anche con approfondimenti sulle rimesse e sulla finanza digitale.