
Tra il 2014 e il 2024 in Italia le imprese artigiane guidate da stranieri sono cresciute del 20 per cento. Quasi la metà opera nel triangolo Lombardia-Emilia Romagna-Toscana. È quanto emerge da uno Unioncamere e InfoCamere sull’evoluzione delle imprese individuali. L’imprenditoria immigrata che ha scelto l’artigianato si caratterizza per un grande dinamismo (+33.847 imprese nel decennio esaminato) che però non basta a contrastare la riduzione in atto da tempo della componente autoctona del comparto. Negli ultimi dieci anni, infatti, il perimetro delle imprese individuali artigiane con titolare nato in Italia ha fatto segnare un arretramento del 14,6% corrispondente ad una riduzione assoluta pari a -133,242 unità. Sommando le due dinamiche, il bilancio complessivo del comparto artigiano fa dunque segnare un deficit di imprese pari a -99.395 nel decennio. Aumenta però la percentuale di titolari stranieri nelle imprese artigiane, passata dal 15,5% al 20,5%. Campania, Calabria e Basilicata hanno registrato tassi di crescita superiori al 40%, mentre in Emilia-Romagna e Lombardia le imprese straniere (rispettivamente 25.993 e 45.256 unità) rappresentano oltre il 25% del totale. Nel settore delle costruzioni il 29,1% delle imprese artigiane è oggi a titolarità straniera (117mila unità al 30 settembre 2024), con un incremento significativo del 13% nel periodo. Anche nei servizi alle imprese, si evidenzia un aumento del 55% tra le imprese con titolare straniero, che ora rappresentano il 27,8% del totale, superando la quota delle 14mila unità. Contrariamente a quanto si pensa, non è la Cina a guidare la graduatoria delle origini degli imprenditori stranieri: in testa ci sono Romania e Albania, solo terzi i cinesi, più percepibili come presenza probabilmente perché attivi quasi esclusivamente nel commercio.
In Sardegna i numeri sono ancora relativamente bassi. Le imprese artigiane complessive sono 27.098, di cui 25.548 sono guidate da italiani e 1.550 da stranieri, con una percentuale quindi del 5,7, la terzultima tra le regioni italiane (dietro ci sono solo Basilicata con il 5,5 e Sicilia con il 5%). Dieci anni fa era però al 4,20%. Nel periodo il numero totale delle imprese artigiane individuali è calato del -9,90%, con le attività guidate da italiani scese dell’11,37%, calo che non è stato compensato dall’aumento delle imprese artigiane straniere, che comunque sono cresciute di un considerevole 23,4%.