Il manifatturiero è lo zoccolo duro dell’economia sarda

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lavoro - immagine simbolica

Lo dicono i numeri elaborati da Confartigianato Imprese Sardegna in base ai dati Istat

 

Le imprese della manifattura si confermano lo zoccolo duro dell’economia sarda. L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna ha rielaborato i dati Istat di fine 2021, evidenziando che nell’isola sono attive oltre 7mila imprese manifatturiere, di cui 5mila e 100 artigiane. Un universo produttivo che garantisce la presenza sul mercato di alimentari, bevande, prodotti tessili e abbigliamento, intagliano legno e sughero e trasformano prodotti chimici, in gomma, in metallo e pietra. Tutto questo coniugando la manualità del lavoro autonomo con l'imprenditoria tecnologicamente più avanzata e offrendo un posto di lavoro a 29.460 addetti, di cui il 47,7% (14.052 posti) concentrato nelle imprese artigiane. Un numero di occupati che rappresenta il 4,6% del totale di quelli impiegati in tutto il sistema produttivo regionale.

A livello territoriale, primeggia il nord Sardegna (Sassari-Gallura) con 2.287 imprese, di cui 1.650 imprese artigiane, con 8.432 addetti di cui 4.416 operano nelle pmi. Seguono Cagliari con 1.555 imprese, 979 artigiane, e 8.158 dipendenti di cui 2.787 impiegati nelle imprese artigiane; poi il sud Sardegna con 1.309 imprese (1.000 artigiane) e 6.203 addetti (3.006 artigiani), Nuoro (1.164 imprese con 908 artigiane) e Oristano (698 realtà di cui 563 artigiane).

Per la presidente di Confartigianato Sardegna, Maria Amelia Lai, «sono dati importanti perché rappresentano plasticamente la realtà e la forza di queste imprese, e interessanti perché dicono come, nell'ultimo decennio, queste realtà abbiano saputo rinnovarsi e innovarsi, diventando così più competitive e maggiormente capaci di sfruttare le novità della tecnologia».

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Industria
06/06/2022