Il decreto Rilancio promuove il Fondo Patrimonio Pmi

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Decreto Rilancio

Le piccole e medie imprese hanno a disposizione uno strumento in più per la patrimonializzazione con il co-investimento da parte dello Stato. È il Fondo Patrimonio Pmi, introdotto con il decreto “Rilancio” e ideato per incrementare la disponibilità finanziaria delle aziende medio piccole. Il Fondo ha una dotazione di 4 miliardi di euro per il 2020 ed è gestito da Invitalia, alla quale vanno indirizzate le domande di sottoscrizione di obbligazioni o titoli di debito emessi da aziende che hanno effettuato un aumento di capitale pari ad almeno 250.000 euro. La sottoscrizione deve essere effettuata entro il 31 dicembre 2020, il rimborso avverrà alla fine del sesto anno dall’acquisto, ma c’è la possibilità di anticiparlo alla fine del terzo anno. Il valore nominale di ogni singolo titolo o obbligazione non può essere inferiore a 10mila euro, e sulle sottoscrizioni effettuate sarà applicato un tasso agevolato dell’1,75% per il primo anno, 2% per il secondo e terzo anno e 2,50% per gli ultimi tre anni. Gli interessi maturano e sono corrisposti con periodicità annuale, ma su richiesta specifica possono essere capitalizzati e corrisposti in un’unica soluzione alla scadenza. Il finanziamento ricevuto deve essere destinato a costi del personale, investimenti o capitale circolante impiegati in stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali che siano localizzati in Italia. In nessun caso potrà essere utilizzato per il pagamento di debiti pregressi.

Il Fondo è destinato alle società per azioni, società in accomandita per azioni, società a responsabilità limitata (anche semplificata), società cooperative, società europee e società cooperative europee aventi sede legale in Italia. Sono escluse le società o cooperative che operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo. Non è prevista una valutazione del merito creditizio.

I requisiti per l’accesso al Fondo sono:

  • avere un ammontare di ricavi nell’esercizio 2019 tra i 10 e i 50 milioni di euro e meno di 250 dipendenti
  • aver subito, a causa della pandemia da Covid-19, una riduzione complessiva dei ricavi nei mesi di marzo e aprile 2020 pari ad almeno il 33% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente
  • aver deliberato ed eseguito, dopo il 19 maggio 2020, un aumento di capitale a pagamento pari ad almeno 250.000 euro
  • aver emesso un’obbligazione o un altro titolo di debito con determinate caratteristiche

non risultare, al 31 dicembre 2019, impresa in difficoltà ai sensi della normativa comunitaria

Argomenti
Agevolazioni imprese
11/11/2020