I risultati del rapporto "Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia"

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Lavoro

I lavoratori stranieri in Italia sono quelli che, più degli altri, hanno pagato la crisi occupazionale causata dalla pandemia di covid-19. È una delle evidenze dell'XI Rapporto "Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia" pubblicato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che delinea un quadro dettagliato della partecipazione dei migranti al lavoro e al welfare nel nostro Paese. Secondo il rapporto il 35% degli occupati spariti nel 2020 (160 mila su 450 mila) sono stranieri. Gli occupati italiani sono calati dell'1,4%, gli extra Ue del 6%, i comunitari del 7,1%. Parallelamente, gli inattivi italiani sono aumentati del 3,1%, gli extra Ue del 15,1%, i comunitari del 18,7%.  Le donne straniere sono sempre più penalizzate (-10% di occupate extraUe nel 2020, contro il -3,4% di occupati extra Ue e -1,6% di occupate italiane) e notevoli differenze si registrano anche tra settori e comunità diverse. Il rapporto mostra che, a parità di altre condizioni, gli stranieri hanno più probabilità degli italiani di perdere il posto. Il rischio è massimo per le giovani donne straniere, con basso livello di istruzione, occupate in professioni low skill e residenti nel meridione.

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Formazione e risorse umane
29/07/2021