Risanare gli oceani e i mari in 17 mosse coinvolgendo emotivamente i cittadini. È lo scopo di Mission Starfish 2030, progetto del programma di finanziamento della ricerca e innovazione europea Horizon Europe. La commissione di esperti incaricata di focalizzare gli obiettivi della missione ha individuato cinque temi principali all’interno dei quali sono inclusi 17 obiettivi che Starfish dovrà raggiungere per curare i mari e gli oceani della Terra. Traguardi che dovranno essere conseguiti entro il 2030 con il coinvolgimento dei cittadini, in particolare i bambini, la cui partecipazione e consapevolezza è ritenuta fondamentale per capire e cambiare i comportamenti che danneggiano mari e oceani.
I cinque ambiti in cui si muoverà il progetto Mission Starfish sono:
- colmare la conoscenza e il divario emotivo
- decarbonizzare degli oceani
- eliminare la plastica e l'inquinamento acustico
- rigenerare gli ecosistemi marini
- rinnovare la governance degli oceani
Fra i 17 obiettivi del progetto si sono: l’eliminazione dei rifiuti di plastica dai mari europei, grazie a un progetto pilota che partirà nel Mediterraneo; la protezione completa di almeno il 30% delle acque europee, la rigenerazione del 20% degli habitat dei fondali marini degradati e ridurre del 50% l’inquinamento acustico sottomarino. Per il monitoraggio, la simulazione e la ricerca la Mission spera di poter creare e utilizzare un digital twin degli oceani europei, strumento che da solo consterebbe circa 60 milioni di euro.
E proprio la disponibilità dei finanziamenti potrebbe rappresentare l’ostacolo principale per il successo del progetto. Secondo una stima del comitato di esperti per poter portare a termine il progetto e restituire la salute ai nostri mari, l’Ue, gli Stati membri e le pubbliche amministrazioni locali dovranno investire 500 miliardi di euro per finanziare Mission Starfish. Una spesa quasi impossibile, soprattutto alla luce del taglio operato dall’Ue ai fondi per la ricerca sugli oceani: il budget di Horizon Europe è stato fissato a 80,9 miliardi di euro, ben 10 in meno rispetto alla proposta iniziale della Commissione.