I danni del Covid sull'industria dello spettacolo

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Spettacolo

Il settore dello spettacolo è tra quelli che più di tutti hanno scontato gli effetti della pandemia da Covid-19, come emerge dai dati pubblicati dall’Osservatorio con le statistiche sui lavoratori iscritti ai Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo (FPLS) e al Fondo Pensione Sportivi Professionisti (FPSP).

L’Osservatorio dell’Inps dice che nel 2020 il numero di lavoratori dello spettacolo con almeno una giornata retribuita nell’anno è risultato pari a 261.799, con una retribuzione media annua di 10.492 euro e un numero medio annuo di 91 giornate retribuite. Il confronto con i dati del 2019 dipinge la crisi che il settore ha dovuto subire a causa della pandemia: nel 2020 i lavoratori hanno registrato una diminuzione del 21%; più contenuti risultano gli effetti sul numero medio di giornate retribuite (-8,6%) e sulla retribuzione media (-1,8%).

Il gruppo professionale più numeroso continua a essere quello degli attori (23,6% del totale). Rispetto all’anno precedente, il peso del gruppo degli attori è diminuito di quasi due punti. In crescita, invece, è il peso dei gruppi dei lavoratori degli impianti e circoli sportivi (13,1% contro 11,1% nel 2019) e degli impiegati (12,6% contro 10,9% nel 2019).

Nel mondo dello sport professionistico, invece, l’effetto della crisi sanitaria è stato marginale: gli sportivi professionisti con almeno un contributo versato nel 2020 sono risultati 8.111, il 92,1% dei lavoratori è costituito dagli appartenenti alla Federazione Calcio. Nel 2020 si registra un incremento del 1,4% del numero dei lavoratori rispetto all’anno precedente mentre gli sportivi delle altre federazioni presentano una diminuzione pari a -4,3%.

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Cultura
28/05/2021