Nel “decreto energia”, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, è stata inserita una norma sul fotovoltaico, predisposta dal Mimit, al fine di facilitare lo sviluppo di una filiera nazionale nella tecnologia green.
La nuova disposizione assegna a Enea il compito di istituire un registro, distinto in tre sezioni, dove gli impianti fotovoltaici vengono classificati e iscritti, a seconda delle caratteristiche e delle qualità energetiche.
La realizzazione di tale registro ha lo scopo di indirizzare gli investimenti delle imprese sulla tecnologia più performante, considerato che il fotovoltaico è al centro della transizione energetica e rappresenta la fonte di energia rinnovabile con più rapida crescita anche in Italia.
La norma approvata con il “decreto energia” è propedeutica alla definizione di un nuovo regime degli incentivi per le imprese che intenderanno realizzare impianti fotovoltaici ai fini dell’autoconsumo industriale. Su questo aspetto il governo ha ottenuto il via libera dalla Commissione europea in sede di riprogrammazione del Pnrr e RepowerEU nell’ambito dei programmi Transizione 5.0, con 6,363 miliardi di dote. È previsto anche sostegno alle pmi, sotto forma di contributo a fondo perduto, per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, per una dotazione totale di 320 milioni di euro.
La revisione approvata dalla Commissione assicura inoltre un migliore sviluppo degli impianti di tecnologia green, grazie ai programmi per la Transizione ecologica, le Tecnologie Net Zero e la competitività e resilienza delle filiere strategiche, con una dotazione totale di 2,5 miliardi di euro nella forma di finanziamento dei contratti di sviluppo produttivi per le tecnologie green e ambientali.