"Foodss", crescono export e occupazione nell'agroalimentare sardo grazie al progetto dell'Aspal per sfidare il mercato coreano

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un momento della kermesse coreana

Se l’obiettivo dichiarato era quello di rafforzare l’export delle eccellenze agroalimentari sarde e di offrire nuove opportunità di lavoro ai giovani, Foodss ha fatto centro. È andato al di là di ogni aspettativa il successo di “Foodss, cibo, imprenditorialità e occupazione tra Corea del Sud e Sardegna”, il progetto promosso dall’Aspal nell’ambito delle attività per l’internazionalizzazione previste della Regione, che si è concluso nei giorni scorsi. L’iniziativa ha finora generato un giro d’affari per le aziende partecipanti di oltre 400mila euro, mentre i ragazzi che hanno partecipato – selezionati tra cuochi, esperti in abbinamento di vino e cibo, food manager e addetti agli allestimenti fieristici, hanno potuto fare un corso di formazione eccellente, che può diventare oltre che un fiore all’occhiello nel loro curriculum una leva per nuove idee di impresa.

Concluso in giugno, Foodss ha permesso a 15 aziende del settore agroalimentare e agli studenti più meritevoli tra quelli che hanno seguito il corso di formazione sul cibo, di partecipare alla “Coex Food Week” di Seul in Corea del sud, una delle più importanti fiere del continente asiatico, andata in scena prima del lockdown. Lo stand della Sardegna ha contato oltre 3mila visitatori, generando nei mesi successivi – nonostante le difficoltà dovute alla chiusura dei mercati per il virus – un giro d’affari di circa 400mila euro. Non solo: è stato firmato un accordo di collaborazione con la “Food Odyssey”, società di produzioni televisive che lavora per la televisione di Stato coreana KBS, che prevede l’organizzazione di trasmissioni tv dedicate a promuovere i prodotti sardi in Corea.

«Abbiamo raggiunto l’obiettivo di rafforzare gli scambi di formazione per i giovani sardi e di promuovere la Sardegna nel mondo, così da aumentare le capacità occupazionali», commenta il direttore dell’Aspal, Massimo Temussi. «Abbiamo mostrato la Sardegna, le sue aziende e i suoi prodotti di qualità al mondo asiatico e abbiamo dato una grossa opportunità ai ragazzi selezionati dal bando – conclude – ma il progetto è servito anche per potenziare le connessioni tra politiche attive del lavoro e sviluppo delle attività produttive».

Argomenti
Internazionalizzazione ed export
13/07/2020