Il Ministero dello Sviluppo economico ha annunciato la firma del Decreto Fer 1, che incentiva le fonti rinnovabili elettriche. Il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, e quello dell’Ambiente, Sergio Costa, hanno firmato la versione definitiva del decreto, superando le criticità emerse dalle stesure precedenti, con l’obiettivo di sostenere la produzione di energia da fonti rinnovabili per raggiungere i target europei fissati per il 2030 e definiti dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima. Ora si attende la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta ufficiale, che potrebbe ridare nuovo vigore all’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
L’accesso agli incentivi sarà disciplinato da due distinti meccanismi:
a. l’iscrizione in appositi registri per gli impianti di potenza inferiore a 1 MW, delle seguenti tipologie:
- di nuova costruzione, integralmente ricostruiti e riattivati;
- oggetto di interventi di potenziamento qualora la differenza tra la potenza dopo l’intervento e la potenza prima dell’intervento sia inferiore a 1 MW;
- oggetto di rifacimento di potenza inferiore a 1MW.
b. la procedura delle aste al ribasso per gli impianti di potenza superiore a 1 MW.
Sono ammessi solo impianti fotovoltaici di nuova costruzione e realizzati con componenti di nuova costruzione. Potranno partecipare alle procedure dei registri anche più impianti aggregati appartenenti al medesimo gruppo, di potenza unitaria superiore a 20 kW, purché la potenza complessiva dell’aggregato sia inferiore a 1 MW. Per analogia, potranno partecipare alle procedure di asta anche gli aggregati costituiti da più impianti appartenenti al medesimo gruppo, di potenza unitaria superiore a 20 kW e non superiore a 500 kW, purché la potenza complessiva dell’aggregato sia uguale o superiore a 1 MW.
Il soggetto attuatore delle procedure sarà il Gestore dei servizi energetici, che pubblicherà otto bandi per le aste e per i registri. Il Ministero fornisce una sintesi dei contenuti del Decreto per consentirela realizzazione di impianti per una potenza complessiva di circa 8mila MW, con un aumento della produzione da fonti rinnovabili di circa 12 miliardi di kWh e con investimenti attivati stimati nell’ordine di 10miliardi di euro.
Con gli incentivi sarà data priorità a:
- impianti realizzati su discariche chiuse e sui Siti di Interesse Nazionale ai fini della bonifica;
- impianti fotovoltaici realizzati su scuole, ospedali ed altri edifici pubblici, in sostituzione di coperture di edifici e fabbricati rurali su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto;
- impianti idroelettrici che rispettino le caratteristiche costruttive del DM 23 giugno 2016, quelli alimentati a gas residuati dai processi di depurazione o che prevedono la copertura delle vasche del digestato;
- tutti gli impianti connessi in “parallelo” con la rete elettrica e con le colonnine di ricarica delle auto elettriche (a condizione che la potenza di ricarica non sia inferiore al 15% della potenza dell’impianto e che ciascuna colonnina abbia una potenza di almeno 15 kW).
Previsto un premio sull’autoconsumo per gli impianti di potenza fino a 100 kW sugli edifici: sulla quota di produzione netta consumata in sito è attribuito un premio di 10 euro a MWh cumulabile con quello per i moduli in sostituzione di coperture in amianto. Il premio si riconosce a posteriori purché l’energia consumata superi il 40% della produzione.