Fondi strutturali europei per fronteggiare l'emergenza. All'Italia oltre 2,3miliardi di euro

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europa a sostegno dei paesi membri

Subito 37miliardi di euro ai Paesi membri dai fondi strutturali dell’Ue per supportarli nell’emergenza sanitaria e socio-economica prodotta dalla diffusione del contagio da Coronavirus. L’ha deciso in seduta plenaria il Parlamento europeo, approvando con la massima urgenza la proposta dalla Commissione europea.

I 37miliardi stanziati da Bruxelles provengono dai fondi strutturali e d’investimento europei che sostengono lo sviluppo delle Regioni, i pescatori e gli interventi di politica sociale, a iniziare da quelli per la riconversione professionale dei lavoratori disoccupati. Si tratta di un fondo che ogni anno prefinanzia progetti in ambito nazionale, ma l’anno dopo la parte inutilizzata ritorna nel bilancio dell’Unione.

Dentro lo stanziamento votato dagli eurodeputati ci sono dunque anche gli 8miliardi di euro di prefinanziamenti che nel 2019 non sono stati utilizzati e che la Commissione europea aveva proposto agli Stati di non restituire, ma di usarli per nuovi progetti a contrasto degli effetti pandemici sull’economia e sull’occupazione. Gli 8 miliardi, in ogni caso, dovranno essere restituiti nel 2025, orizzonte massimo dei programmi inclusi nel bilancio 2014-2020.

Il resto dei fondi arriverà dal bilancio dell’UE ed è pari a 29miliardi di euro, che saranno distribuiti tra i Paesi europei come co-finanziamenti per investimenti. Tra la liquidità liberata non dovendo rimborsare i prefinanziamenti inutilizzati e provenienti dai Fondi strutturali e l’ulteriore iniezione di liquidità disposto dal Parlamento europeo, all’Italia spetteranno oltre 2miliardi e 300milioni di euro.

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Formazione e risorse umane
03/04/2020