Finanziaria, ok del consiglio a una manovra da 9,5 miliardi «per far rinascere la Sardegna»

Browse
Il presidente del consiglio regionale, Michele Pais

Il consiglio regionale sardo ha approvato la Finanziaria da 9miliardi e mezzo di euro proposta dalla giunta presieduta da Christian Solinas, secondo il quale è una manovra «coraggiosa, che va incontro alle esigenze delle famiglie e delle imprese sarde e mette in campo risorse per lo sviluppo, distribuendole su diversi settori di intervento per incidere positivamente e concretamente e in maniera duratura sul tessuto economico e sociale della Sardegna».

La Finanziaria mette in campo consistenti risorse per il settore agro-zootecnico, danneggiato dall’aumento del prezzo delle materie prime. Ammontano a 44 milioni di euro le risorse per le aziende suinicole, bovine da latte e da carne e ovicaprine. «È il primo passo di un grande progetto di rilancio che prevede il sostegno sistematico alle aziende agricole sarde, con un abbattimento strutturale dei costi di produzione».

Istituito un Fondo progettazione da 40 milioni per anticipare le spese di progettazione degli enti locali, far ripartire gli investimenti e creare sviluppo e occupazione. Stanziati 5 milioni l’anno per il 2022, il 2023 e il 2024 per sostenere le amministrazioni degli enti locali con personale esperto in grado di supportarli nella gestione dei bandi nazionali ed europei e nella programmazione territoriale, per accorciare la forbice tra i territori più virtuosi e quelli rimasti indietro. Confermato anche il fondo unico a favore degli enti locali da oltre 600 milioni di euro.

Di particolare rilevanza è l’impegno della giunta sullo sviluppo locale e le misure di contrasto allo spopolamento. La manovra stanzia fondi a favore dei nuclei familiari che risiedono o trasferiscono la residenza nei Comuni fino a 3mila abitanti e un bonus nascita che arriva fino a 600 euro mensili per ogni figlio nato dal 2022 in avanti, adottato o in affido pre-adottivo fino al compimento del quinto anno di età. Sempre in chiave di contrasto allo spopolamento è il contributo a fondo perduto fino a 15mila euro per la ristrutturazione di prima casa destinato a chi risiede o trasferisce la residenza nei Comuni al di sotto dei 3mila abitanti. Chi invece deciderà di aprire un’attività nei territori più deboli potrà contare su un contributo fino a 20mila euro (contributo di 15mila per una nuova apertura, che arriva fino a 20mila in caso di nuove assunzioni). Previsto il Credito d’imposta per le attività vecchie e nuove che operano in quei Comuni (anche in questo caso il contributo è soggetto a un incremento in caso di nuovo dipendente assunto).

La Regione è pronta anche a mettere mano al portafogli per partecipare alla creazione di una newco, totalmente o parzialmente partecipata, che gestisca il servizio aereo. Sostegno all’economia e all’occupazione anche grazie a una nuova strategia di concorsi pubblici e assunzioni, in numero non riscontrabile negli ultimi decenni. Ma sul fronte del lavoro si registra anche il rifinanziamento delle misure che hanno realizzato un paracadute durante i due anni di crisi sanitaria ed economica: 55 milioni per il Fondo “Resisto” e 16 milioni per il Fondo “Sardegna Lavoro”. Aiuti anche agli enti che lavorano nel campo del teatro, della musica e degli spettacoli dal vivo: l’aula ha portato da 7 a 9 milioni i fondi per il 2022, a 9,5 milioni per il 2023 e a 10 per il 2024.

Confermati tutti gli stanziamenti per le politiche sociali, con l’aumento dello stanziamento per i dispositivi in favore dei diabetici: da 10 a 20 milioni all’anno per il 2022, 2023 e 2024, e 2,4 milioni di euro per l’aggiornamento del parco tecnologico della radiologia oncologica e interventistica dell’ospedale oncologico Businco di Cagliari. Fondamentale anche il contributo di 6 milioni (2 milioni all’anno) per i medici che scelgono le sedi disagiate.

Argomenti
Investire in Sardegna
25/02/2022