Economia, nuovo rapporto Istat sugli effetti del Covid

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In Italia il Covid ha fatto abbassare le saracinesche a 73mila aziende, e di queste 17mila non le rialzeranno più. I numeri delle vittime economiche del coronavirus emergono impietose dal secondo report dell’Istat “Situazione e prospettive delle imprese nell’emergenza sanitaria Covid-19”, diffuso nei giorni scorsi. Secondo l’Istituto nazionale di statistica, che ha intervistato migliaia di imprenditori, il 68,9% delle imprese è in piena attività, il 23,9% è parzialmente aperta e continua a svolgere la propria attività in spazi, orari e accesso della clientela limitati, il 7,2% delle aziende, circa 73 mila appunto, sono chiuse. Una chiusura che ha un peso del 4% sull’occupazione. Il report spiega fra le imprese oggetto di indagine 804 mila, pari al 78,9% del totale, sono microimprese con 3-9 dipendenti, 189 mila (il 18,6%) appartengono al segmento delle piccole (10-49 addetti), mentre sono circa 22 mila quelle medie (50-249 addetti) e 3 mila le grandi (250 dipendenti e oltre), che insieme rappresentano il 2,6% del totale. Oltre la metà delle imprese è attiva al Nord (il 29,3% nel Nord-ovest e il 23,4% nel Nord-est), il 21,5% al Centro e il 25,9% nel Mezzogiorno.

L'85% delle aziende che hanno chiuso a causa dell’emergenza sanitaria sono microimprese e si concentrano nel settore dei servizi non commerciali (58 mila, pari al 12,5% del totale). Le attività sportive e di intrattenimento presentano la più alta incidenza di chiusura, seguite dai servizi alberghieri e ricettivi e dalle case da gioco. Il settore della ristorazione paga cara la crisi da covid, con circa 30 mila imprese che hanno chiuso, di cui 5 mila destinate a non riaprire. Alto anche il numero delle aziende del commercio al dettaglio, circa 7 mila, che hanno spento le insegne.

Sempre i dati Istat raccontano che il 28,3% degli esercizi al dettaglio chiusi non prevede di riaprire rispetto all'11,3% delle strutture ricettive, al 14,6% delle attività sportive e di intrattenimento e al 17,3% delle imprese di servizi di ristorazione non operative. Tra le imprese attualmente non operative, quelle presenti nel Mezzogiorno sono a maggior rischio di chiusura definitiva: il 31,9% delle imprese chiuse (6 mila unità) prevede di non riaprire, rispetto al 27,6% del Centro, al 23% del Nord-ovest e al 13,8% del Nord-est (24% in Italia).

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Ricerca e innovazione
18/12/2020