Domicilio digitale: il 1° gennaio 2023 scattano le sanzioni per le imprese non in regola

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Imprese, società e ditte individuali hanno tempo fino al 31 dicembre 2022 per comunicare il proprio domicilio digitale al Registro delle Imprese presso le Camere di Commercio. In pratica, dal 1° gennaio 2023 ciascun imprenditore dovrà avere un PEC attiva per scambiare comunicazioni con la pubblica amministrazione. Per chi non si metterà in regola scatteranno le sanzioni. Molte imprese e ditte individuali hanno già un domicilio digitale attivo e sono in regola. Manca circa un 20% che non ha ancora adempiuto agli obblighi di legge. Unioncamere avvisa che per evitare le sanzioni, le imprese possono ancora comunicare il proprio domicilio digitale (PEC) al Registro Imprese Camerale e chiederne l'iscrizione entro fine anno. Il domicilio sarà automaticamente inserito nella visura camerale e consultabile negli elenchi INI-PEC, per divenire la via preferenziale per comunicare con la pubblica amministrazione regionale e statale.

Secondo l’art. 37 del D. L. 16 luglio 2020, n. 76 (convertito con la L. 11 settembre 2020, n. 120), relativo a “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, le imprese inadempienti saranno soggette a:

- attribuzione d'ufficio, da parte della Camera di commercio competente per territorio, di un domicilio digitale, così formato: codicefiscaleimpresa@impresa.italia.it, attivo solo in ricezione, accessibile dal rappresentante dell’impresa tramite il cassetto digitale dell'imprenditore, attraverso la piattaforma impresa.italia.it;

- applicazione di sanzioni: le Camere di Commercio hanno l'obbligo di applicare le sanzioni, che per le società saranno di 412 euro per ogni rappresentante legale e per le imprese individuali di 60 euro.

17/11/2022