Diminuiscono gli infortuni sul lavoro

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Lavoro

Nel 2020 è diminuito il numero complessivo di infortuni sul lavoro e malattie professionali, ma sono aumentati i casi mortali, cresciuti del 27,6% rispetto al 2019. È quanto emerge dalla Relazione annuale Inail 2020, presentata a Montecitorio dal presidente dell’Istituto nazionale, Franco Bettoni.

I dati sulle denunce di infortunio nel 2020 registrano, rispetto all’anno precedente, un calo dei casi in complesso e l’aumento significativo di quelli mortali. Sono state registrate poco più di 571mila denunce di infortuni accaduti nel 2020 (-11,4% rispetto al 2019), un quarto delle quali relative a contagi da covid-19 di origine professionale. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati 375.238 (-9,7% rispetto al 2019), di cui 48.660, pari al 12,97%, avvenuti “fuori dell’azienda”, ovvero con “mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro.

I casi mortali denunciati all’Inail sono stati 1.538, con un incremento del 27,6% rispetto ai 1.205 del 2019 che deriva soprattutto dai decessi causati dal movid-19, che rappresentano oltre un terzo del totale delle morti segnalate all’Istituto. Gli infortuni mortali per cui è stata accertata la causa lavorativa sono 799 (+13,3% rispetto ai 705 del 2019), di cui 261, circa un terzo del totale, occorsi “fuori dell’azienda” (i casi ancora in istruttoria sono 93). Gli incidenti plurimi, che hanno comportato la morte di almeno due lavoratori contemporaneamente, sono stati 14, per un totale di 29 decessi.

«La pandemia ha fortemente condizionato l’andamento del fenomeno infortunistico nel 2020» ha spiegato Bettoni commentando questi dati. «Da un lato ha comportato la riduzione dell’esposizione a rischio per gli eventi tradizionali e in itinere, a causa del lockdown e del rallentamento delle attività produttive, dall’altro ha generato la specifica categoria di infortuni per il contagio da covid-19».

Per quanto riguarda le malattie professionali, i dati del 2020 indicano un calo notevole delle denunce. Le patologie denunciate sono state poco meno di 45mila, in diminuzione del 26,6% rispetto al 2019. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 35,34%, mentre il 3,33% è ancora in istruttoria. Anche su questa flessione, in controtendenza con gli incrementi rilevati nel quinquennio precedente, ha influito l’emergenza epidemiologica.

Le denunce riguardano le malattie e non i soggetti ammalati, che sono circa 31.400, di cui il 38,06% per causa professionale riconosciuta dall’Istituto. I lavoratori con malattia asbesto-correlata sono stati circa 900, mentre quelli deceduti nel 2020 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 912 (-19,79% rispetto al 2019), di cui 205 per silicosi/asbestosi.

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Formazione e risorse umane
20/07/2021