Crescono le imprese straniere in Italia. In Sardegna un po’ meno

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Crescono le imprese straniere in Italia

Un +10 per cento rispetto a cinque anni fa e un numero totale di 657mila. Sono le imprese gestite da cittadini stranieri in Italia, un dato che mostra anche un cambiamento nel quadro generale dell’imprenditoria soprattutto piccola e media del nostro Paese. Con alcune nicchie ormai individuate. Per esempio, il commercio è soprattutto per i cittadini marocchini, le costruzioni per i titolari romeni e manifattura e intrattenimento per i cinesi. Un mondo in costante espansione quindi, a cui fa da contraltare quello delle imprese con titolari italiani che dal 2018 a oggi sono diminuite del 3 per cento. I dati Unioncamere-InfoCamere aggiornati al 30 giugno 2023 sulle imprese straniere iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio indicano un saldo positivo per 14.500 unità nei primi sei mesi di quest’anno, frutto di 35.501 iscrizioni e 20.923 cessazioni. A trainare l’imprenditoria straniera nel primo semestre 2023 sono stati i settori delle costruzioni e dei servizi (+3 per cento su base annua) che insieme rappresentano il 44 per cento del totale, insieme all’agricoltura (+5 per cento). Il commercio registra una lieve frenata (-0,7 per cento) ma resta il settore più rappresentativo con oltre 261mila imprese.

La maggior parte delle imprese straniere si concentra nel nord ovest, in particolare in Lombardia (il 31 per cento del totale). La provincia con la maggiore concentrazione di imprese straniere si conferma Prato, dove l’incidenza è pari al 33 per cento, seguita da Trieste (20 per cento) e Firenze (18 per cento). All’estremo opposto la provincia con la minore incidenza è Barletta-Andria-Trani con il 2,5 per cento. In coda anche due province sarde: Oristano con il 4,3 per cento e il Sud Sardegna con il 3,8.
 

29/12/2023