La pandemia fa segnare il boom delle imprese che commerciano online. Da aprile a ottobre 2020 più di 3.600 aziende hanno attivato un canale di vendita su internet. Una crescita pari al 15,5% in appena sette mesi: erano complessivamente 23.386 unità a marzo 2020 contro le 27.007 registrate a ottobre 2020. È la risposta delle imprese commerciali alla crisi di vendite dirette provocata dall’emergenza sanitaria Covid 19, e che identifica sempre più il digitale come l’antidoto preferito dalle aziende contro questa difficile fase economica. A testimoniarlo sono anche altri dati, evidenziati da Unioncamere: secondo l’osservatorio dei Punti impresa digitale (Pid) delle Camere di commercio locali da maggio a settembre 2020 le Pmi che si sono dotate di strumenti per l’e-commerce sono aumentate del 4%, e sono a oggi il 27%, contro il 23% di un anno fa. Questa spinta verso la digitalizzazione degli scambi commerciali ha registrato i suoi picchi in Friuli Venezia Giulia (+27%), Basilicata (+22) e Puglia (+19%). Proprio il Friuli Venezia Giulia si erge nettamente rispetto alla media per l’e-payment, segnando un incremento del 30%. È cresciuto inoltre il numero delle imprese che, per rispondere anche alle necessità dello smart working, ha adottato nuove soluzioni digitali come i cloud (+11%) e strumenti di cybersecurity (+3%). «Questa accelerazione», spiega Unioncamere, «si inserisce all’interno di un cammino di crescita continua intrapresa dalle imprese negli ultimi tre anni verso l’economia 4.0 che vede il Trentino Alto Adige a guidare la classifica nazionale per livelli di digitalizzazione più evoluti delle Pmi».