Dall’entrata in vigore del Decreto Cura Italia a chi esercita attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto il credito di imposta per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro. Per il periodo d’imposta 2020, tale credito e pari al 50% delle spese sostenute e documentate per la sanificazione, sino a un massimo di 20mila euro per ciascun beneficiario, per un limite complessivo massimo di 50milioni di euro all’anno. Il Decreto Liquidità ha esteso l’agevolazione anche alle spese sostenute quest’anno per comprare dispositivi di protezione individuale e altri dispositivi di sicurezza finalizzati a proteggere i lavoratori dall’esposizione accidentale ad agenti biologici e a garantire la distanza di sicurezza interpersonale.
Una successiva circolare precisa ora che sono agevolabili le spese sostenute per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, l’acquisto e l’installazione di altri dispositivi di sicurezza volti a proteggere i lavoratori e a garantire la distanza di sicurezza interpersonale, quali ad esempio le barriere e i pannelli protettivi, l’acquisto di detergenti mani e di disinfettanti. Il Decreto Rilancio ha sostituito le previsioni precedenti e ha esteso la misura di contrasto alla diffusione del Covid 19 ai soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, agli gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore, e agli enti religiosi civilmente riconosciuti, riconoscendo loro un credito d’imposta del 60% delle spese sostenute nel 2020 per sanificare gli ambienti e gli strumenti usati, nonché per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri dispositivi atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti. Il credito d’imposta spetta fino a un massimo di 60mila euro per ogni beneficiario, nel limite complessivo di 200milioni di euro per il 2020.