Covid-19, la ricetta di Confartigianato per contrastare il virus sul lavoro

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“Il Protocollo anti Covid nei luoghi di lavoro ha mostrato di funzionare bene anche durante le fasi peggiori della pandemia, è ancora valido e non va modificato. Ma serve ora una norma chiara sui comportamenti da adottare nei confronti dei lavoratori che, non vaccinandosi, mettono a rischio la salute e la sicurezza degli altri lavoratori”. Lo ha dichiarato il Presidente di Confartigianato Marco Granelli durante il confronto tra il Ministro del lavoro Andrea Orlando, i rappresentanti del Governo e le parti sociali sul funzionamento dei protocolli di sicurezza e sui vaccini nei luoghi di lavoro.

“Il primo protocollo di misure per contrastare la diffusione del virus, firmato dalle parti sociali il 14 marzo 2020 e integrato il 24 aprile – ha spiegato Granelli – ha contribuito in maniera decisiva a mantenere aperte le attività fondamentali, costituite da imprese manifatturiere e dei servizi, consentendo ai lavoratori di continuare a lavorare in sicurezza. Ora, però, deve essere garantito agli imprenditori che il Covid contratto dai propri dipendenti, quando è considerato infortunio sul lavoro, non comporti per il datore di lavoro il rischio di defatiganti contenziosi in sede penale e civile, oltre all’azione di regresso da parte dell’Inail. Su questo aspetto, la normativa attuale è insufficiente.

Il Presidente Granelli ha offerto al Governo la disponibilità di Confartigianato per contribuire alla diffusione della campagna vaccinale anche tra i lavoratori e gli imprenditori delle micro e piccole imprese utilizzando in particolare la rete della bilateralità artigiana.

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Formazione e risorse umane
09/03/2021