Covid 19, esportazione vaccini extra-Ue solo su autorizzazione

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Le esportazioni di vaccino contro il covid-19 al di fuori dell’Ue devono essere autorizzate dagli Stati membri. Lo dispone una nuova misura adottata dalla Commissione europea per garantire a tutti i cittadini dell’Unione l’accesso alla vaccinazione in tempi ragionevoli e la massima trasparenza sulle vendite del vaccino. Come ha spiegato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, «La pandemia sta avendo effetti devastanti in Europa e in tutto il mondo. Proteggere la salute dei nostri cittadini rimane la nostra massima priorità e dobbiamo mettere in atto le misure necessarie per garantire il conseguimento di questo obiettivo. Il meccanismo di trasparenza e autorizzazione è temporaneo e continueremo ovviamente a rispettare i nostri impegni nei confronti dei paesi a basso e medio reddito». La Commissione ha investito ingenti somme nello sviluppo della capacità di produzione degli sviluppatori di vaccini nell'Ue, proprio per garantire una consegna più rapida dei vaccini ai cittadini europei e sostenere le strategie di pianificazione e di vaccinazione con l'obiettivo ultimo di proteggere la salute pubblica. «È pertanto ragionevole che l'Ue monitori il modo in cui sono stati utilizzati i fondi erogati nell'ambito degli accordi preliminari di acquisto (Apa), in particolare in un contesto di potenziale carenza di vaccini essenziali contro il Covid-19», precisa una nota della Commissione. Il sistema di trasparenza e autorizzazione imporrà alle imprese di notificare alle autorità degli Stati membri l'intenzione di esportare vaccini prodotti nell'Unione europea. L'atto di esecuzione, adottato con procedura d'urgenza e pubblicato il 29 gennaio scorso, subordina ad autorizzazione l'esportazione dei vaccini contro il Covid-19 al di fuori dell'Ue fino alla fine di marzo 2021. Il regime si applica solo alle esportazioni delle società con le quali l'Ue ha concluso accordi preliminari di acquisto.

Argomenti
Ambiente e salute
09/02/2021