Covid-19, aumentano i contagi sul lavoro

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In Italia i contagi sul lavoro da covid-19 denunciati all'Inail dall’inizio della pandemia alla data dello scorso 30 giugno sono 278.431, pari a circa un quinto del totale delle denunce di infortunio pervenute all’Istituto dal gennaio 2020 e con un’incidenza dell’1,5% rispetto al complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla stessa data. A fare il punto della situazione sulle infezioni di origine professionale da nuovo Coronavirus è il 28° report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale (Csa) dell’Inail, pubblicato insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento regionali. L'incremento rispetto al dato di fine aprile è del 6,8%. Rispetto alle 260.750 denunce registrate dal monitoraggio dello scorso 30 aprile, a partire dal quale il report della Csa viene pubblicato con cadenza bimestrale, i casi in più sono 17.681 (+6,8%), di cui 4.124 riferiti a giugno, 5.847 a maggio, 4.620 ad aprile, 1.107 a marzo, 514 a febbraio e 1.021 a gennaio 2022, mentre gli altri 448 casi sono per il 76,6% riferiti al 2021 e il restante 23,4% al 2020.

Per quanto riguarda la Sardegna, le denunce di infortuni sul lavoro da covid-19 registrate dall’Inail da gennaio 2020 a giugno 2022 sono 4.975.

Rispetto alla precedente rilevazione del 30 aprile 2022, i dati registrati al 30 giugno 2022 dicono che le denunce sono aumentate di 428 casi (+9,4%, superiore al +6,8% nazionale), di cui 87 avvenuti a giugno e 126 a maggio 2022, con i restanti casi riconducibili ai mesi precedenti. L’aumento ha riguardato tutte le province, ma più intensamente in termini relativi quelle di Cagliari e Nuoro.

L’analisi nella regione evidenzia che la maggior parte dei contagi sono riconducibili all’anno 2020 (45,2% del totale), il 15,0% al 2021 e il 39,8% ai primi sei mesi del 2022 (quest’ultima superiore al 29,1% nazionale). Circa un terzo delle denunce da Covid-19 si concentra nel periodo ottobre- dicembre 2020 (picco assoluto a novembre con il 12,3%). Il 2021 è caratterizzato da un andamento lievemente crescente tra febbraio-aprile e giugno-agosto e una leggera ripresa del fenomeno a fine anno. Il 2022 si apre accentuando sensibilmente tale incremento (gennaio con il 10,3% delle denunce complessive), con febbraio in calo, in ripresa a marzo (10,3%) e da aprile ancora in calo, ma con incidenze mensili superiori alla media nazionale negli ultimi cinque mesi.

Gli eventi mortali non sono aumentati rispetto alla precedente rilevazione: dei 10 casi complessivi, 6 si riferiscono al 2020, 3 al 2021 e 1 al 2022.

Analizzando i dati in relazione alle professioni, tra i tecnici della salute, l’88% sono infermieri; tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, sono tutti operatori socio sanitari; tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari, il 74% sono ausiliari ospedalieri, il 16% inservienti in casa di riposo, il 7% portantini, il 3% bidelli; tra gli impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali, il 95% è impiegato nelle attività amministrative e il 5% in quelle di segreteria; tra le professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati, il 72% è operatore socioassistenziale, il 13% tra assistenti sociosanitari con funzioni di sostegno ed educative, assistenti domiciliari e per disabili; tra gli addetti alla ristorazione, il 41% sono cuochi, il 35% camerieri e il 17% baristi.

In relazione all’attività economica: la gestione Industria e servizi registra il 94,5% delle denunce, la gestione per Conto dello Stato il 3,6%, la Navigazione l’1,1% e l’Agricoltura lo 0,8%; il 79,0% delle denunce codificate per settore di attività economica (Ateco) interessa il settore “Sanità e assistenza sociale”, per oltre i tre quarti ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari e circa un quinto tra strutture residenziali e non residenziali per anziani e disabili; le professionalità più colpite sono infermieri, operatori socio-sanitari, ausiliari ospedalieri e inservienti; il settore “Trasporto e magazzinaggio” registra il 6,0% delle denunce, di cui l’86% nei servizi postali e attività di corrieri, l’11% nei trasporti terrestri, il 2% in quelli marittimi e l’1% nel magazzinaggio; il settore "Noleggio e servizi alle imprese" registra il 5,1% delle denunce codificate: di cui il 56% proviene dall’attività di “Ricerca, selezione, fornitura di personale” con lavoratori interinali "prestati" a svariate attività e professionalità (principalmente di natura sanitaria e sociale), il 18% sia dalle attività di supporto per le funzioni di ufficio e alle imprese sia dall’attività di “Servizi per edifici e paesaggio”, prevalentemente attività di pulizia e disinfestazione; il settore di “Alloggio e ristorazione” è presente con il 2,8% dei casi codificati, con prevalenza di addetti alla ristorazione, alle vendite e di pulizia in alberghi e ristoranti; il settore delle “Costruzioni” con l’1,3%; nel settore del “Commercio”, presente con l’1,1% delle denunce, oltre i due quinti dei casi riguardano il commercio al dettaglio (tecnici delle telecomunicazioni e ausiliari di vendita), circa un quarto all’ingrosso e il 7% nel commercio di autoveicoli; le “Attività professionali, scientifiche e tecniche” sono presenti con 1,1%.

Argomenti
Ambiente e salute
01/08/2022