Coronavirus, diagnosi veloce, affidabile e a basso costo: via a due progetti coordinati da Sardegna Ricerche

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maria assunta serra, sardegna ricerche

“Incentivo Ricerca – SR4CoViD”, il programma lanciato da Sardegna Ricerche per contribuire al contrasto dell’emergenza Covid-19, entra nel vivo. Lo fa con l’avvio di due nuovi progetti di ricerca collaborativa nel campo della biomedicina. Con l’avvio della Fase 2dell’emergenza e la graduale ripresa delle attività è importante disporre di sistemi di screening e diagnostica veloci, affidabili e a basso costo, e i due progetti si concentrano in quest’ambito col coinvolgimento di Università di Cagliari, CRS4 e Porto Conte Ricerche, partner del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, e Sardegna Ricerche, che mette a disposizione le strutture e le competenze della Piattaforma Biomed e dell’Unità di supporto alla ricerca biomedica del Parco.

«L’iniziativa ha suscitato subito l’interesse dei ricercatori isolani, che richiedevano di poter rivolgere le loro competenze e le tecnologie disponibili all’emergenza in corso», spiega Maria Assunta Serra, commissaria straordinaria si Sardegna Ricerche. «Oltre ai tre progetti avviati, ce ne sono altri in fase di definizione, che partiranno nelle prossime settimane – aggiunge – ma siamo pronti a esaminare nuove proposte da parte dei centri di ricerca e degli operatori sanitari». Come spiega la rappresentante dell’agenzia, «non parliamo di ricerca fondamentale o di base, ma dello sviluppo di tecnologie e metodiche esistenti e del loro adattamento alle caratteristiche di questo nuovo virus».

Il primo dei due progetti avviati si chiama RNA4CoV e riguarda lo screening preliminare del SARS-CoV-2 e prevede lo sviluppo di un sistema portatile di analisi dell’Rna virale che possa essere applicato a matrici biologiche facili da ottenere – è sufficiente un campione di saliva – e dia un risultato sufficientemente preciso da confermare successivamente, con l’analisi del tampone orofaringeo. Il sistema finale sarà costituito da un sensore, realizzato con tecnologie a basso costo su supporti di plastica “usa e getta”, e un lettore elettronico miniaturizzabile. Il progetto è condotto dal Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari, dal CRS4 e da Sardegna Ricerche.

Il secondo progetto si chiama Raman4CoV e si propone di rendere più veloce l’individuazione del virus nei tamponi e la presenza dei suoi anticorpi nel plasma con il metodo della spettroscopia Raman, così da ottenere l’identificazione dello stesso per via ottica, con tempi di processo nell’ordine di qualche minuto. L’obiettivo è un prototipo di dimensioni ridotte da usare quando serve esaminare rapidamente un gran numero di campioni. Sarà definito un protocollo operativo che ne consenta l’uso in sicurezza anche a personale non esperto. Il progetto coinvolge il Dipartimento di Scienze della vita e dell’Ambiente dell’Università di Cagliari, Porto Conte Ricerche e Sardegna Ricerche.

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Ricerca e innovazione
05/05/2020