La casa rimane il bene rifugio per eccellenza anche per i sardi. Ma c’è di più. Il mercato immobiliare non conosce crisi. Nelle province di Sassari (Sassarese e Gallura) e Nuoro in particolare va meglio delle aspettative, nonostante un leggero rallentamento nella seconda metà del 2022 e nei primi mesi del 2023. Sono questi i dati principali emersi durante la presentazione a Villa Mimosa, sede di Confindustria Centro Nord Sardegna, della terza edizione dell’Osservatorio immobiliare del Centro Nord Sardegna, preparato dall’ufficio studi del Maxi Collegio della Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) centro nord, associata Confindustria CNS.
Dopo la ripresa del post pandemia, i dati del 2022 e del 2023 erano particolarmente attesi. Il quadro generale indica quindi una tendenza positiva nelle compravendite, con un andamento migliore di quanto previsto, seppure con un rallentamento, come detto. Ecco perché non si può parlare di crisi. Stesso discorso per i mutui alle famiglie, che hanno registrato negli ultimi tre anni una crescita del 9 per cento. I prezzi degli immobili in vendita (in leggero rialzo del 2,5 per cento annuo) sono più alti nel nord Sardegna (la provincia di Sassari comprende la Gallura) rispetto a Cagliari e a tutto il sud Sardegna, territori che da soli coprono l’80 per cento delle transazioni nella regione; anche gli affitti sono più alti a Sassari, i più bassi sono nella provincia di Nuoro e nell’entroterra. Nell’ambito di riferimento degli agenti immobiliari della Fiaip Centro Nord Sardegna, che comprende tutto il nord dell’isola e la provincia di Nuoro, le zone più dinamiche rimangono quelle della costa orientale; stabili, con lievi incrementi delle compravendite, le città di Olbia e Alghero, mentre e, al contrario, qualche decremento si registra tra Aglientu, Trinità d’Agultu, Valledoria e Tempio. Stabili Stintino, La Maddalena, Santa Teresa di Gallura, Loiri e Golfo Aranci. Interessante il dato che riguarda gli stranieri: nel corso del 2022 c’è stato un +30 per cento delle richieste.
La casa è considerata anche dai sardi il bene rifugio per eccellenza. «L’acquisto immobiliare in Italia, e la nostra isola non fa eccezione, è da sempre visto come bene rifugio perché è la maniera più sicura per mettere da parte i propri risparmi come prima casa ma anche come fonte di redditività. Non dimentichiamoci che in questo momento c’è una grande penuria di locazioni in quanto gli immobili si danno per affitti brevi», ha spiegato Angelo Bianchi, presidente regionale di Fiaip. Ciclicamente si insiste sulla crisi del mercato e dei mutui. «Va detto che si tratta quasi sempre di un fenomeno percettivo – ha proseguito –. Prima i mutui erano allo zero per cento, adesso sono al 4 o al 5, Ma più di venti anni fa erano al 24 per cento. Stesso discorso quando sui media si parla di crisi dell’immobiliare. Non è così. Nel 2020 avevamo registrato un incremento del 7 per cento, adesso siamo al 4».