Via alla missione spaziale IXPE: nel team internazionale della Nasa c'è tanta tecnologia e ricerca sarda

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I ricercatori dell'Inaf di Cagliari Matteo Bachetti, Maura Pilia e Alessio Trois

L’eccellenza scientifica e tecnologica sarda è protagonista dell’ultima missione Nasa. I ricercatori dell’Osservatorio astronomico di Cagliari dell’Inaf hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo tecnologico degli strumenti di bordo e nella messa a punto delle procedure osservative e scientifiche per la missione del telescopio satellitare IXPE, il cui lancio è avvenuto giovedì 9 dicembre 2021 alle 7 da Cape Canaveral. La missione è il frutto della collaborazione della Nasa con i partner italiani Asi, l’Agenzia spaziale italiana, e Inaf, l’Istituto nazionale di astrofisica.

È la prima volta che l’Inaf-Oac di Cagliari contribuisce direttamente a una missione spaziale internazionale: il Sardinia Radio Telescope ha permesso il rientro di numerosi ricercatori e tecnologi italiani che lavoravano all’estero e l’arrivo di studiosi stranieri, rafforzando tra l’altro la collaborazione tra Asi e Inaf.

La missione IXPE della Nasa porta in orbita un nuovo telescopio a bordo di un razzo Falcon-9 di SpaceX, azienda Usa. Testerà per la prima volta in orbita la misura della polarizzazione dei raggi X provenienti da alcune tipologie di oggetti cosmici altamente energetici, come i buchi neri supermassicci al centro delle galassie o le minuscole e pesantissime stelle di neutroni. La polarizzazione dei raggi X che saprà individuare e misurare sarà dirimente sui modelli teorici più validi per spiegare la fisica di quegli oggetti estremi.

L’Italia ha fornito alla missione i rivelatori per riconoscere la polarizzazione dei raggi X degli oggetti celesti che il satellite osserverà in 3 anni di vita nominale attesi. Su 100 scienziati italiani coinvolti, 30 fanno capo all’Inaf. Alessio Trois, Matteo Bachetti, Maura Pilia e Andrea Possenti arrivano dall’Inaf di Cagliari. «La consegna dello strumento di Ixpe in 3 anni è un successo di straordinaria sinergia organizzativa tra istituti coinvolti», spiega Alessio Trois, ricercatore tecnologo cagliaritano formatosi a Milano e Roma. «Cagliari ha dato un contributo sostanziale per definire le logiche del computer di bordo, integrarlo, testarlo – sottolinea – e lavorare all’integrazione fisica sul modulo satellitare che lo porterà in orbita».

 

Nella foto tre ricercatori dell’Inaf di Cagliari coinvolti nella missione: Matteo Bachetti, Maura Pilia e Alessio Trois (foto Bachetti – Inaf)

Argomenti
Ricerca e innovazione
09/12/2021