
Il 2024 chiude con prezzi in ribasso nel settore agroalimentare a livello nazionale. Scendono infatti i prodotti freschi, per l’ortofrutta, in particolare gli ortaggi, e per la carne di suino. Sono invece in aumento le carni di bovino e le uova. Ma il segno meno ritorna per i prodotti lavorati come l’olio di oliva. Salgono formaggi stagionati DOP e riso, , soprattutto per le varietà utilizzate per i risotti come Arborio e Carnaroli, che hanno subito una contrazione della produzione a causa delle difficili condizioni climatiche registrate sia durante le semine che in fase di raccolta.
Ritornando alle carni, sono continuati a salire i prezzi delle carni bovine, segnando a novembre rialzi mensili del +7,2% per la carne di bovino adulto e del +5,6% per la carne di vitello, sostenuti anche da un’offerta ridotta. Dopo il ribasso di ottobre, un mercato ancora pesante, in particolare in avvio di novembre, ha determinato una nuova riduzione mensile dei prezzi della carne di suino (-15,8%). Su base annua, la flessione è di quasi il 10%.
Per le uova, tra settembre e novembre, i prezzi sono cresciuti di quasi l’11% per effetto di una ridotta disponibilità di prodotto, complici anche i casi di influenza aviaria riscontrati nel nostro Paese.
Per quanto riguarda l’olio di oliva, invece, si registra un calo del -3,5% tra ottobre e novembre, influenzato dall’arrivo sul mercato della nuova produzione nazionale e dalla flessione delle quotazioni in Spagna. Su base annua, i prezzi mantengono comunque una crescita del +5,4%.
Tra gli ortaggi, zucchine, melanzane e pomodori mostrano un calo medio del -10,3%, lattughe e insalate sono calate di oltre il 15 per cento. E poi cavolfiori (-53,3%), finocchi (-42,9%) e cavoli broccoli (-36,5%).
In calo infine gli agrumi, complice il clima favorevole che ha spinto le produzioni senza danneggiarle. In particolare le clementine, il cui valore è sceso di quasi il 30% rispetto a ottobre.