Riapre il portale “Più impresa”, la misura dedicata all'imprenditoria giovanile e femminile in agricoltura che finanzia investimenti fino a 1,5 milioni di euro per migliorare la competitività d’impresa. I termini per la presentazione delle domande sul portale Ismea riaprono alle ore 10 del 10 novembre 2022.
La misura si rivolge a micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte o da donne o da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti. I requisiti richiesti per l’accesso al finanziamento sono:
- subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; in caso di società la maggioranza numerica dei soci e delle quote di partecipazione in capo ai giovani ovvero donne, ove non presente, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni;
- ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.
L’agevolazione riguarda investimenti fino a 1,5 milioni di euro e consiste o in un mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60 per cento delle spese ammissibili, di durata fino a 15 anni, in un contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35 per cento delle spese ammissibili.
Possono essere finanziati progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo. In particolare sono ammissibili:
- le spese per lo studio di fattibilità sono ammissibili nella misura del 2 per cento del valore complessivo dell'investimento da realizzare; inoltre, la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12 per cento dell'investimento da realizzare;
- le spese per lo studio di fattibilità, nella misura massima del 2% del valore complessivo del progetto;
- le spese per lo studio di fattibilità e per i servizi di progettazione, nella misura massima del 12% del valore complessivo del progetto;
- le spese relative alle opere agronomiche, per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria;
- le spese relative alle opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione;
- le spese per l'acquisto terreni, nella misura massima del 10% del valore complessivo del progetto.