
Sono implacabili i numeri dell’ultimo “Rapporto Agromafie e Caporalato” dell’Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil: secondo lo studio presentato nei giorni scorsi a Roma, i lavoratori irregolari nel settore agricolo italiano sono 200 mila, dei quali tra gli 8mila e i 10mila in Piemonte, oltre 6mila in Trentino, più di 10mila in Basilicata, circa 12mila in Calabria.
Su un totale di 3.529 controlli nelle aziende agricole conclusi dall’Ispettorato nazionale del lavoro lo scorso anno, 2.090 hanno rilevato irregolarità, pari al 59,2%. Il Rapporto dice che nel complesso, nel settore agroalimentare italiano, reati e illeciti amministrativi sono aumentati del 9,1% in un anno.
Illeciti ai quali l’analisi affianca il “lavoro povero”: secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Placido Rizzotto, è di circa 6.000 euro la retribuzione media lorda annuale dei dipendenti agricoli in Italia, e di 7.500 euro quella media.
Il bacino complessivo di disagio occupazionale si assesta sulle 200mila persone, di cui oltre 50mila donne, autoctoni e stranieri.