Prima di avviare qualsiasi rapporto con operatori locali per la distribuzione del tuo prodotto all’estero devi prima di tutto verificare se è richiesta una particolare licenza o autorizzazione all’esportazione di quel prodotto in quello Stato.
La risposta a questa domanda potrà anche orientarti rispetto alla decisione di cui alla sessione precedente. In alcuni Stati, infatti, l’ottenimento di licenze per certi tipi di prodotti può essere cosa molto più complessa che in altri e ciò disincentiva molte aziende e imprenditori dall’avviare una simile attività. Il problema tuttavia non attiene agli incentivi, ma alla necessità di assumere decisioni informate. Solo in questo modo il percorso di internazionalizzazione potrà avere successo.
Sono dunque due gli aspetti che devi verificare in via del tutto preliminare:
1. Assicurati che i tuoi prodotti possano essere legalmente esportati nel mercato di riferimento.
La questione non è di scarso rilievo in quanto esportare in assenza di licenze necessarie per legge potrebbe farti incorrere in sanzioni, nonché esporti al rischio che i prodotti spediti siano bloccati alla dogana con impossibilità quindi di evadere l’ordine e di incorrere, potenzialmente, in responsabilità per inadempimento con il tuo distributore/acquirente locale.
Esempio: con una legge federale entrata in vigore nel 2000 negli Stati Uniti, il Consumer Product Safety Improvement Act, ha reso illegale vendere giocattoli per bambini, libri, vestiti, accessori di gioielleria e altri beni che contengano tracce di ftalati e piombo. Per la violazione di tale divieto sono previste sanzioni gravissime, dalla reclusione fino a 100,000 dollari di multa.
2. Acquisisci tutti i permessi e le autorizzazioni necessarie all’esportazione dei tuoi prodotti.
Talvolta è richiesto l’ottenimento di una vera e propria licenza, altre volte una mera registrazione presso la competente Autorità governativa.
Esempio: si pensi ai cibi in scatola che devono essere registrati presso l’FDA statunitense oppure si veda come esempio il The Australian Meat & Livestock Industry Act 1997 (AMLI Act) che richiede a chiunque intenda esportare prodotti a base di carne di ottenere preventiva autorizzazione della competente Autorità istituita presso il Dipartimento di Agricoltura (Australian Quarantine and Inspection Service). E ancora, il Giappone richiede una specifica iscrizione per ogni prodotto presso i registri della JAS – Japanese Agricultural Standard, oltre all’esigenza che l'Ambasciata Italiana rilasci una sorta di "legalizzazione" del certificato emesso dall'organismo di controllo italiano sul prodotto.