La riscossione dei tributi

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La riscossione è una procedura finalizzata a consentire all’Erario di incassare i tributi dovuti dal contribuente.

Si tratta di una fase che sottostà al principio di tipicità, nel senso che gli obblighi di versamento in capo ai contribuenti e i poteri di riscossione da parte dell’Amministrazione finanziaria, seguono procedure ben precise, stabilite dalla legge.

La procedura è disciplinata da diverse norme, che hanno subito molteplici modifiche nel tempo ma il nucleo centrale delle disposizioni in materia si ritrova nel D.P.R. n. 602 del 1973.

In generale, si usa distinguere la riscossione spontanea, che si concretizza nel versamento volontario da parte del contribuente di quanto dovuto, dalla riscossione forzata, che si rende necessaria nei casi in cui il contribuente non adempia volontariamente al proprio debito.

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione è un Ente pubblico economico sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del Ministro dell’Economia e delle Finanze ed è strumentale dell’Agenzia delle entrate a cui è attribuita la titolarità della riscossione nazionale ai sensi dell’articolo 3, comma 1, del Decreto legge 30 settembre 2005 n. 203, convertito con modificazioni dalla Legge 2 dicembre 2005, n. 248, incaricata dell’attività di riscossione dei tributi e dei contributi. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione è subentrata, a titolo universale, nei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, delle società del Gruppo Equitalia sciolte a decorrere dal 1° luglio 2017 (a eccezione di Equitalia Giustizia).

 

Per garantire l’efficacia della riscossione essa può:

  1. iscrivere ipoteca;
  2. disporre il fermo amministrativo dei beni mobili registrati;
  3. procedere alla notifica del pignoramento, e quindi all’espropriazione forzata;
  4. esercitare ogni azione prevista dalla legge per la tutela del credito.

La cartella di pagamento è un documento, con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, invia una richiesta di pagamento su incarico dell’ente creditore. Nel documento sono riportate le informazioni relative al debito come: l’ente che richiede il pagamento, il nominativo del debitore, gli importi da versare e le eventuali procedure che Agenzia delle Entrate-Riscossione attiverà in caso di mancato pagamento.

Quando si riceve una comunicazione da parte di Agenzia delle Entrate-Riscossione, bisogna anzitutto controllare:

  1. per quale ente si sta chiedendo la riscossione;
  2. per quali tasse si richiede il pagamento;
  3. per quali anni.

Trascorsi 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale, Agenzia delle Entrate-Riscossione deve iniziare, per legge, le procedure esecutive sui beni del contribuente rilevati presso l’Anagrafe Tributaria, per il recupero delle somme non pagate previste nella stessa cartella esattoriale. Per ottenere una dilazione del pagamento della cartella esattoriale bisogna compilare un modulo e inviarlo, completo di tutta la documentazione necessaria. La legge di Stabilità 2013 (L. n. 228/2012) ha previsto che, Agenzia delle Entrate-Riscossione disponga la sospensione immediata dell’attività di riscossione. Questo, nel caso in cui si presenti una specifica dichiarazione, dove si attesti che le somme richieste non siano esigibili. Dal momento della presentazione, Agenzia delle Entrate-Riscossione ha 10 giorni di tempo per trasmetterla all’Ente creditore, che deve verificare la regolarità della documentazione. L’ente creditore entro 60 giorni deve comunicare l’esito della verifica.

Per maggiori informazioni, si consulti la pagina dell' Agenzia delle Entrate, dedicata alle riscossioni.

 

Aggiornato il 30/03/2020