La presenza di concorrenti è spesso una spinta ad innovare.
Quando un concorrente innova, le altre imprese possono:
- rispondere con nuove tecnologie e innovazioni, dando vita ad una rincorsa innovativa;
- rafforzare la vecchia tecnologia, migliorandola e rendendola più competitiva rispetto alla nuova;
- imitare la nuova tecnologia;
- focalizzarsi su altri comparti della filiera del settore;
- acquisire le imprese che sviluppano la nuova tecnologia o farsi acquisire dalle stesse (consolidamento del mercato).
L’impatto dell’innovazione tecnologica sui concorrenti è maggiore tra imprese che operano e concorrono in mercati non segmentati dove si producono le stesse tipologie di prodotti e c’è dunque una maggiore concorrenza.
Esempio in questo senso è l’industria dei personal computer, dove le innovazioni iniziali di imprese pioniere hanno dato vita ad un processo di imitazione che ha incoraggiato molte imprese a produrre personal computer.
Nel caso invece di mercati segmentati con una grande differenziazione di prodotti, ad esempio quello farmaceutico, l’innovazione influenza meno i concorrenti. I sottomercati farmaceutici sono composti da classi terapeutiche piuttosto diverse fra loro, ed è evidente che un rimedio contro certe patologie, anche se costituisce un’innovazione importante in quel campo, non influenza la domanda di altri prodotti in altre classi terapeutiche.
Da qualche anno si sta facendo strada una nuova prassi, un nuovo modello che porta alla cooperazione tra imprese dello stesso settore (Cross-innovation) e quindi concorrenti. È una innovazione che non nasce più solo dai processi produttivi di una singola azienda, ma dall’intreccio di esperienze e dalle partnership delle imprese, anche concorrenti.